PALERMO – Sono arrivate in commissione Bilancio all’Assemblea regionale da qualche giorno, ma le variazioni di Bilancio esitate dalla giunta di Rosario Crocetta il 27 settembre scorso inizieranno il loro viaggio in seconda commissione a partire da domani mattina. Decisamente in ritardo, rispetto ai tempi che governo e deputati regionali avevano prospettato, con tanto di auspicio del presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone che aveva invitato tutti a fare il proprio dovere affinché i documenti contabili arrivassero “il prima possibile” in aula.
Un traguardo ancora lontano. Da domani, infatti, partirà l’esame nelle commissioni di merito, Bilancio in primis, e con ogni probabilità le variazioni approderanno a Sala D’Ercole non prima della settimana prossima. E, come annunciato dall’assessore all’Economia Luca Bianchi, la cifra ammonta a circa 72 milioni di euro, più qualche spesa in conto capitale, per un totale di 80 milioni e 300 mila euro. Di questi, la fetta più grossa se la spartiranno i comuni siciliani che, come spiega il vicepresidente della commissione Vincenzo Vinciullo (Pdl), “si dovranno spartire 25 milioni in spesa corrente”. Ma – aggiunge il deputato – nel documento “non è spiegato se questi saranno esclusivamente per i piccoli Comuni oppure no”.
Ventitrè milioni sono invece previsti per gli stipendi dei forestali, “e altri 4 – continua Vinciullo – sono per l’antincendio, ma in conto capitale”. Poi le Province. “Pronti – afferma il deputato Pdl – 12 milioni per le spese fisse e obbligatorie”, e cioè, sostanzialmente, per il pagamento degli stipendi. Ma le variazioni di Bilancio contengono anche i fondi per le associazioni, “anche alcune di quelle della ex Tabella H”: 8 milioni sono previsti per enti che si occupano di assistenza a disabili e malati terminali, enti culturali e teatrali ed associazioni sportive. E ancora, “1 milione e 300 mila euro sono previsti per l’Arma dei carabinieri e 1 milione andrà, invece, a saldare i debiti pregressi con le università di Palermo, Catania e Messina”.
Ma i deputati annunciano già battaglia. “Vogliamo capire – dice Vinciullo – le ragioni che hanno portato ad un documento fatto in questo modo, ma siamo pronti a fare di tutto affinchè vengano impegnate tutte le somme in essere, in particolare quelle derivanti dai fondi europei”. Da domani, insomma, inzierà il braccio di ferro in commissione tra deputati e governo, e stavolta potrebbe non esserci il Partito democratico (uscito dalla maggioranza qualche settima fa) a sostenere il presidente Crocetta.