Da gennaio 2024 aumenteranno le tariffe per alcune compagnie telefoniche - Live Sicilia

Da gennaio 2024 aumenteranno le tariffe per alcune compagnie telefoniche

Il nuovo anno si aprirà con una "sorpresa"

Anno nuovo tariffa nuova. Si aprirà così il 2024 per i clienti di alcune compagnie telefoniche. Tim e WindTre, a partire dal 2024, introdurranno una novità che prevede contratti a tariffa variabile. Cioè gli operatori potranno modificare, in qualsiasi momento, il costo applicato ai loro servizi, adeguandoli al tasso annuale di inflazione Istat. Quindi, più si alza l’indice dell’inflazione, più aumentano i prezzi. La clausola di WindTre scatterà a gennaio, quella di Tim ad aprile.

La clausola permetterà agli operatori di modificare la tariffa una volta l’anno senza l’obbligo di comunicare le variazioni. Viene meno quindi sia il diritto del cliente di essere avvisato delle modifiche, sia la possibilità di recedere senza costi.

La scelta di WindTre

La nuova clausola di WindTre prevede che “da gennaio 2024 in caso di variazione annua positiva dell’indice FOI rilevata da Istat nell’ottobre dell’anno precedente – si legge nel comunicato diffuso dalla compagnia -, WindTre ha facoltà di aumentare entro il primo trimestre dell’anno il prezzo mensile del Servizio di un importo percentuale pari alla variazione di tale indice comunque pari almeno al 5%. L’adeguamento non costituisce una modifica contrattuale ai sensi dell’articolo 13 delle Condizioni generali di contratto e pertanto non dà diritto al Cliente di recedere senza costi”.

La scelta di Tim

La tariffa a tasso indicizzato di Tim è leggermente differente. Nella clausola “dal 1/04/2024 il costo mensile dell’offerta – si legge nella nota – sarà incrementato annualmente in misura percentuale pari all’indice di inflazione (IPCA) ISTAT, non tenendo conto di eventuali valori negativi, più un coefficiente pari a 3,5 punti percentuali. L’incremento complessivo non potrà superare il 10%”.

Quindi, come spiega la clausola, il canone aumenterà almeno del 3,5%, visto che non saranno presi in considerazione valori negativi dell’indice IPCA. L’acronimo si riferisce all’Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato, è un valore europeo che indica la “Media ponderata degli indici dei prezzi al consumo degli Stati membri della UE che hanno adottato l’euro”.

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