Una settimana densa di appuntamenti a teatro e di eventi a Palermo. Ecco il taccuino da qui a domenica.
INCONTRI E PROIEZIONI Stasera alle 19.00 “Manifesta 12 Cook and Talk #2” al Teatro Garibaldi. Una cena organizzata dal team di Manifesta 12 nella platea del teatro aperta a chiunque in città abbia voglia di cucinare e conversare con altri, sconosciuti commensali. Per il secondo M12 Cook and Talk, Carmelo Rodríguez, architetto di ENORME Studio di Madrid, cucinerà un piatto messicano, la Sopa Azteca, con chiunque a Palermo abbia voglia di passare una serata di social cooking. Sulla pagina Facebook Manifesta Biennial, all’interno dell’evento “M12CookAndTalk” è aperto il dialogo con Manifesta usando l’hashtag #M12CookAndTalk. Le domande e le opinioni diventeranno lo spunto per la conversazione che l’architetto Carmelo Rodríguez instaurerà con il pubblico quella sera. Carmelo Rodríguez è in città per lavorare alla seconda sessione di workshop del progetto Education Hub, supportato dal DGAAP del MIBACT. Assieme agli studenti dell’Università e dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, gli architetti di ENORME stanno progettando la trasformazione di un vecchio bus dismesso in una piattaforma creativa itinerante che metta in connessione il centro città con le periferie di Palermo.
Giovedì 7 dicembre alle 18.30 presentazione del libro “Mekvle” (Urban Apnea Edizioni) del fotografo e reporter Maurilio Mangano al Cinema Rouge et Noir (Piazza Verdi). Il testo è un racconto lungo che conduce per mano il lettore, nelle vesti di “Mekvle”, ad una festa di Natale in cui il vuoto economico e sociale di un’umanità malconcia viene riempito dalla commozione dei piccoli gesti. Dialoga con l’autore Dafne Munro. A seguire la lettura di piccoli estratti del testo a cura di Dario Raimondi. Il racconto è scaricabile gratuitamente online alla pagina della casa editrice, specializzata in pubblicazioni digitali, ma durante la serata sarà possibile acquistare la copia cartacea, in tiratura limitata, al prezzo di € 7.00, ottenendo uno sconto di 1 euro alla caffetteria del locale.
INIZIATIVE Da giovedì 7 a domenica 17 dicembre edizione natalizia dello Street Food Fest in Corso Vittorio Emanuele. Dieci giorni da vivere tra appassionanti gare gastronomiche, degustazioni, cooking show, laboratori per grandi e piccini e ancora concerti di grandi artisti italiani e nuovi talenti, artisti di strada, talk show e momenti di approfondimento. Inebrianti sapori e danze colorate, armonia di profumi e sinfonia di suoni. Per il programma degli eventi: www.palermostreetfoodfest.it
Domenica 10 dicembre dalle 18.00 alle 24.00 Notte Bianca “Daitanight” con sfilate, musica, danza e cabaret in via Gaetano Daita e via Torrearsa.
TEATRO Stasera alle 21.00 in scena il musical “Delitto in Villa” al Teatro Biondo (Sala Strehler). Una commedia-noir musicale, dalla trama surreale tragicomica, ambientata in una Londra degli anni ’40, scritta e diretta dal regista palermitano Manfredi Russo. Oltre allo stesso Russo, sulla scena quindici attori del progetto socio-culturale che il regista e attore palermitano dirige da alcuni anni all’Istituto paritario Seneca di Palermo; progetto che si prefigge lo scopo, attraverso l’istanza catartica del teatro, di formare attori normodotati e non, rivolgendo l’attenzione a tematiche che sensibilizzino al sociale. Previsto l’accompagnamento al pianoforte del maestro Roy Pecorella. La serata è organizzata dal dr. Sergio Anzalone e dall’Ufficio dei consulenti finanziari della Banca Mediolanum di via Ugdulena 1, ed è dedicata alla Missione dell’Unicef.
Giovedì 7 dicembre alle 18.30 in scena “Forse capita a tutti di essere morti” all’Archivio Storico Comunale, secondo dei cinque appuntamenti teatrali della rassegna “Doppio sogno. 5 quadri per la città”, ideata dal regista e attore palermitano Rosario Tedesco e prodotta dal Goethe-Institut Palermo sulla base di un nuovo modo di fare teatro: lo Stadtspiel (letteralmente “teatro da città”), in cui gli ambienti della recitazione si dilatano su diversi luoghi metropolitani e gli stessi abitanti diventano protagonisti dell’azione scenica. Il percorso si svolgerà lungo quattro location della città di Palermo con cinque appuntamenti in tutto il mese di dicembre: 1 dicembre Teatro Politeama “I segreti di Albertine”, 7 dicembre Archivio Storico Comunale “Forse capita a tutti di essere morti”, 15 dicembre Conservatorio V. Bellini “Perché così solo dottore?”, 22 dicembre Museo Riso “Una spada ci divide”, 29 dicembre Teatro Politeama “Il sogno di Albertine”. A guidare gli spettatori attraverso il “Doppio sogno per Palermo” sarà la voce narrante del giovane e talentuoso attore Pasquale di Filippo. Insieme a lui andranno in scena, come reinterpretazione moderna del coro del teatro classico, attori non professionisti e danzatori, il cui intervento favorirà l’interazione con il pubblico e il superamento tra chi recita e chi guarda. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Inizio ore 18.30 per tutti gli spettacoli. I cinque episodi (quadri), nell’ambito di Ballarò d’autunno, verranno seguiti e ripresi da una troupe di allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia – Sede Sicilia. Informazioni: 091 6528680 programma@palermo.goethe.org
Sabato 9 e domenica 10 dicembre in scena I Malavoglia, con Mario Pupella, che firma l’adattamento, al Teatro Auditorium Sant’Eugenio (piazza Europa, 39/40). Basato sul celebre romanzo di Giovanni Verga, lo spettacolo vede in scena Mario Pupella nel ruolo di Padron ‘Ntoni, il capofamiglia che si esprime spesso attraverso proverbi e vecchi detti. Con lui, sul palco, Benedetto Raneli, Assunta Battaglia, Daniela Pupella Melluso, Lavinia Pupella, Mirko Ingrassia, Antonio Ribisi La Spina, Francesco Grisafi, Massimiliano Sciascia, Paola Di Marco, Agnese Rincione, Martina Galione, Alessio Corso e Ciccio Russo. Il cast dà vita a quello che è un “travolgente affresco sulla vita della gente di mare”, raccontando le vicende della famiglia di pescatori e della loro Provvidenza, una piccola imbarcazione utilizzata per la pesca, e del ciclo di sfortune grandi e piccole che li rende dei vinti, privi di riscatto nonostante la voglia di fare. Tutte le informazioni ai numeri 091 6710494, 347 8308314.
Domenica 10 dicembre alle 21.00 “White Rabbit Red Rabbit” in scena al Teatro Biondo (Sala Strehler). Un esperimento sociale in forma di spettacolo basato sul testo teatrale dell’autore iraniano Nassim Soleimanpour, con Davide Enia. White Rabbit Red Rabbit stabilisce un contatto spiazzante e travolgente tra attrice/attore e pubblico perché l’interprete senza regia e senza prove, apre la busta sigillata che contiene il testo già sul palco e ne legge il contenuto al pubblico. Una sedia, un tavolo, una bottiglietta d’acqua, gli orpelli concessi. Il qui e ora nella sua massima espressione. Il testo è un veicolo per l’autore, che è iraniano e che vuole condividere una condizione attraverso parola e gioco, ironia e intimità, innescando una reazione a catena estremamente stimolante. Ci sono delle regole da rispettare, per chi accetta la sfida: chi decide di portarlo sulla scena non può averlo visto prima. Deve arrivare sul palco scevro da ogni certezza e iniziare a giocare. White Rabbit Red Rabbit ha debuttato nel 2011 all’Edimburgh Fringe Festival, tradotto in 20 lingue, ha fatto più di mille repliche ed è rappresentato in 25 Paesi del mondo, dall’India all’Europa attraversando le due Americhe.
Fino a domenica 10 dicembre in scena Enrico IV al Teatro Biondo (Sala Grande) di e con Carlo Cecchi. Cecchi torna a occuparsi di Pirandello nel 150° anniversario della nascita, dopo gli allestimenti de “L’Uomo, la bestia e la virtù” e dei “Sei personaggi in cerca d’autore”, mettendo in scena uno dei testi più “pirandelliani” dell’autore siciliano. Un’indagine condotta sul confine tra follia e normalità, tra finzione e realtà, temi molto cari a Pirandello e allo stesso Cecchi, maestro nel rappresentare un teatro ironicamente sospeso tra verità e rappresentazione. Lo spettacolo narra la vicenda di un uomo, un nobile dei primi del Novecento, che da vent’anni vive chiuso in casa vestendo i panni dell’imperatore Enrico IV di Germania (vissuto nell’XI secolo), prima per vera pazzia, poi per simulazione ed infine per drammatica costrizione. L’amarezza vibrante di questa tragedia porta a un risultato di limpida bellezza, a una catarsi vera e propria; in Enrico IV, più che in altre tragedie, il pirandellismo vince i suoi schemi e attinge a una tensione interiore davvero universale. Spettacoli: alle 21.00 stasera, venerdì 8 e sabato 9; alle 17.30 mercoledì 6, giovedì 7 e domenica 10 dicembre. Botteghino: tel. 091 7434341 (aperto dal martedì al sabato ore 10.00 – 13.00 e 16.00 19.00, domenica ore 9.00 -12.00 e 16.00 – 19.00, nei giorni di spettacolo: un’ora prima dell’inizio della rappresentazione).
Fino a domenica 17 dicembre in scena “Occupato – chi la fa l’aspetti” al Teatro Jolly (via Domenico Costantino, 54), commedia in due atti di Ernesto Maria Ponte e Salvo Rinaudo. Tutti hanno bisogno di una casa, a tutti i costi, ma se non ci sono costi è ancora meglio. E quindi, quale migliore occasione di una casa libera e abbandonata? Da questo concetto sono partiti gli autori della pièce. La commedia vede come protagonisti lo stesso Ponte con Clelia Cucco, Tiziana Martilotti e Roberto Spicuzza. Informazioni e prevendite: tel. 091 6376336.
Dall’1 dicembre al 24 febbraio in scena “Papà alla Coque” con Sergio Vespertino al Teatro Agricantus (via Nicolò Garzilli, 89) con le musiche di Pierpaolo Petta. Quella del padre di famiglia può passare dal tragico al comico in un istante, sotto la spinta di una visionaria e buffa metamorfosi. A tal punto che, al suo cospetto, lo scapolo impenitente diventa una sorta di icona esorcistica. Che non conosce borse sotto agli occhi, insonnie procurate; al riparo da pianti inconsolabili, poppate notturne. Cosa ne deriva? Il matrimonio viene sempre più visto come una trappola crudele, che alterna all’euforia incosciente del giorno solenne dell’unione, un lutto perenne. Con il corredo di crisi cicliche, di esaurimenti alla porta. Ma non tutto è perduto, almeno secondo Vespertino. Il quale, come è ormai suo costume, prendendo le mosse dagli anfratti del più bieco quotidiano, e pigiando sul pedale dell’ironia e dell’autoironia, in questo suo spettacolo ha fatto dell’irruzione di un figlio il punto di non ritorno della vita famigliare. Quando cioè ogni cosa non è più come prima: tutto diventa piccolo, dalla casa alla macchina, e l’accettazione iniziale può diventare una nuova e benefica condizione. Il presupposto necessario per riscoprire le gioie di ogni giorno, il sorriso spontaneo e genuino. Il tutto, immerso in una temperie di sano umorismo e di poetici abbandoni. Info e biglietti: tel. 091 309636.