PALERMO – Nonostante mezza squadra sia in giro per il mondo, Walter Novellino non perde occasione per far memorizzare a chi è rimasto in Sicilia gli automatismi del 4-1-4-1. Il modulo adottato nella trasferta di Empoli è ancora il prescelto del tecnico, che evidentemente ha visto nella rosa a sua disposizione le potenzialità per interpretare al meglio questo schieramento. Le prove sono proseguite anche sul campo del “Tenente Onorato” di Boccadifalco, dove il Palermo ha sostenuto una partitella in famiglia con gli Allievi Nazionali. Ancora assente Goldaniga, che prosegue il percorso riabilitativo con allenamenti differenziati, così come Pezzella. Il terzino è rientrato dal ritiro della nazionale Under 19 dopo l’esclusione dai convocati per la fase Elite dell’Europeo a causa di un infortunio.
La vera novità tattica di Novellino, al di là della rosa ristretta, è il passaggio dal falso nove al “vero” nove. Gilardino centravanti con ampia libertà di movimento e Vazquez largo a sinistra con licenza di accentrarsi. In entrambe le frazioni di gioco nel test casalingo i due sono stati schierati insieme dal tecnico nativo di Montemarano, che ha ruotato solamente qualche giocatore in difesa e a centrocampo. Pur avendo a disposizione le alternative per spostare Vazquez al centro e non lasciare il vuoto a sinistra (Bentivegna e Quaison presenti, Trajkovski ha lavorato a parte dopo essere rientrato dall’impegno con la nazionale), Novellino ha preferito provare Gilardino unica punta per l’intera durata della partitella. Dopo essersi sbilanciato sulla posizione avanzata dell’italo-argentino, dunque, arriva uno spiraglio per un rientro dal primo minuto dell’ex Fiorentina.
Un modo per risolvere le lacune offensive evidenziate nelle sue prime due partite? Forse. Di sicuro Novellino non sta rinnegando le sue idee, tant’è che in queste prime settimane all’ombra di monte Pellegrino ha davvero provato tutti i moduli possibili per gli elementi a disposizione. Per lo schieramento sembrano non esserci più dubbi, per gli uomini da mettere in campo si può ancora intervenire. Il Palermo, da quando siede l’ex Modena in panchina, non ha realizzato neanche un gol, subendone soltanto uno e per giunta su calcio di rigore. Ciò significa che difensivamente sono stati fatti i progressi richiesti, adesso tocca al tecnico fare qualcosa per l’attacco. Avere Gilardino e non sfruttarlo, d’altronde, non sembra la migliore delle idee per una squadra che ha realizzato solamente ventotto reti in campionato.
La bozza di 4-1-4-1 con Gilardino in campo, oltretutto, riporta alla memoria un Palermo già visto di recente. In fase di possesso palla, infatti, l’attacco rosanero si è composto palesemente in un tridente con Vazquez a sinistra, Gilardino in mezzo e Quaison a destra (Bentivegna nella seconda metà di partitella, ndr). Esattamente quello che ha proposto Schelotto nella sua breve avventura italiana, col quale il Palermo è riuscito a far vedere sprazzi di buon calcio, come nel successo per 4-1 sull’Udinese. Proprio l’idea tattica che più volte Zamparini ha suggerito, anche pubblicamente, ai suoi tecnici. Per il momento è solo una prova, ma chissà se Novellino avrà intenzione di lavorarci sopra anche con tutti i nazionali a disposizione. Intanto Gilardino spera di ritrovare il campo già a partire dalla sfida col Chievo.