Dalle auto blu ai vitalizi | Torna la guerra alla casta - Live Sicilia

Dalle auto blu ai vitalizi | Torna la guerra alla casta

(Foto d'archivio)

La proposta del questore del M5s Siragusa. Quanto paga oggi l'Ars per le 7 auto. Ancora senza esito la battaglia per il taglio dei vitalizi.

PALAZZO DEI NORMANNI
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5 min di lettura

PALERMO – “Se il Papa può andare in giro per Palermo con una Golf, allora i deputati dell’Ars possono dividersi un’auto blu”. La proposta di riduzione del numero delle auto blu dell’autoparco di Palazzo dei Normanni sarà formalizzata alla prossima convocazione del Consiglio di presidenza e porta la firma di Salvatore Siragusa, deputato questore pentastellato. Che, ovviamente, può contare sull’appoggio di tutto il suo gruppo parlamentare, mentre tra i colleghi del Consiglio di presidenza comincia a serpeggiare una certa diffidenza per quello che si configura come un altro attacco “alla casta”. E tutto mentre è ancora in bilico la proposta, sempre del M5s, di abolizione dei vitalizi per gli ex parlamentari.

La proposta sulle auto blu

Attualmente le auto blu a disposizione dei componenti del Consiglio di presidenza sono sette: due spettano al presidente dell’Ars, due ai vicepresidenti, una ciascuno ai tre deputati questori. Deputati segretari, presidenti di commissione o il segretario generale dell’Ars possono richiedere l’uso di una delle due auto del presidente per ragioni istituzionali. A Palazzo c’è poi una “pandina” (una Fiat Panda) che serve per esigenze di servizio. Gli unici ad aver rinunciato, formalmente, con documento scritto, all’uso dell’auto blu sono i componenti pentastellati del Consiglio di presidenza.

L’ultimo bando di gara dell’Ars per “il noleggio a lungo termine di n. 7 autovetture senza conducente per l’autoparco dell’Assemblea regionale siciliana” risale al 2014 e aveva durata di 4 anni. Le auto infatti sono in scadenza in questi mesi: da qui la proposta per abbatterne il numero e il costo. L’Ars attualmente paga complessivamente 1.050 euro più Iva al mese, per un costo complessivo annuo di 88.200 euro (352.800 per Legislatura). Intanto, su tre contratti scaduto soltanto due sono stati rinnovati. Ma l’intenzione di Siragusa è di ufficializzare il taglio con una modifica del regolamento.

“Il nostro obiettivo è ovviamente quello di arrivare, prima o poi, a tagliare tutte le auto blu a eccezione di quella per il presidente dell’Ars – dice Siragusa – ma intanto, conoscendo con chi abbiamo a che fare, ci basta ridurne il numero e il costo. Chiederò, quindi, che sia formalizzata la riduzione con una modifica del regolamento, passando da 7 a 3 vetture: un’auto fissa per il presidente, di cilindrata maggiore; una per i due vicepresidenti e una per i tre questori, di cilindrata inferiore.  La Panda potrebbe essere sostituita con un’auto elettrica”. In ballo la possibilità – “per esigenze di mediazione”, ammette Siragusa – di tagliare da 7 a 4 macchina “aggiungendone una, di cilindrata ancora inferiore, per tutti gli altri”.

Ai cinquestelle piacerebbe, tra l’altro, che il bando di gara fosse gestito da Consip, società del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che opera per rendere più efficiente e trasparente l’utilizzo delle risorse pubbliche. “Attualmente paghiamo più di mille euro al mese per 7 auto. Se anche dovessimo decidere di non variarne il numero, ma facendo passare la gara per l’affidamento dal Consip, potremmo scendere fino a 300-350 euro al mese, con un notevole risparmio”, spiega Siragusa.

“Siamo consapevoli che con questa proposta non salviamo le casse del bilancio, ma è comunque un segnale di buone intenzioni che mandiamo ai cittadini”, conclude Siragusa.

Le reazioni del Consiglio di presidenza

Venuti a conoscenza della proposta su cui saranno chiamati a decidere, i componenti del Consiglio di presidenza si sono divisi: c’è chi vanta un “grillismo” antecedente allo stesso Movimento 5 stelle, come Nello Dipasquale; c’è chi con ironia afferma di essere “d’accordissimo” ma manifesta perplessità, come Edi Tamajo; e c’è chi senza dubbio alcuno afferma di essere “contrario”, come Roberto Di Mauro.

“Quando nel 2006 fui eletto sindaco di Ragusa – racconta il deputato segretario Dipasquale, del Pd – al Comune trovai due auto blu che feci immediatamente cancellare dal bilancio. Andavo in giro soltanto con la mia Fiesta rossa. Quindi non posso che essere d’accordo. E penso che il taglio debba essere radicale: dobbiamo lasciare soltanto un’auto blu, quella per il presidente”. “Sono d’accordissimo”, risponde subito Edi Tamajo, deputato segretario per Sicilia Futura, alla proposta ma il tono è evidentemente sarcastico. Pungolato, spiega meglio: “Non si risolvono così i problemi, queste sono manifestazioni di populismo. Non mi piace quando si eccede nelle strumentalizzazioni mediatiche che sono la giustificazione della loro esistenza”, conclude riferendosi al M5s. E se il presidente dei deputati questori Giorgio Assenza (DiventeràBellissima) e il deputato questore Giovanni Bulla (Udc) sospendono il giudizio in attesa di vedere formalizzata la proposta, il vicepresidente di Popolari e autonomisti Roberto Di Mauro è nettamente contrario “per ragioni istituzionali”.

La battaglia per i vitalizi

Insomma, questa proposta di riduzione delle auto blu rischia di far discutere tanto quanto quella per il taglio dei vitalizi. Di cui, per altro, non si sa più nulla. Rinviata la decisione finale, tutto è ancora fermo in attesa del “famigerato” documento che gli uffici di Palazzo dei Normanni stanno preparando per fornire i dati relativi all’effettivo risparmio che deriverebbe da questa operazione e per verificare se si tratta, nei fatti, di un’operazione possibile. Tanti i dubbi sulla sua fattibilità per via di possibili profili di incostituzionalità. Dubbi condivisi, com’è noto, dal presidente dell’Ars Gianfranco Micciché. Il vicepresidente grillino Giancarlo Cancelleri si aspetta un diniego anche dagli uffici ma è intenzionato ad andare avanti in quella che definisce “una battaglia contro i privilegi”. Per ottenere il via libera alla cura dimagrante dei vitalizi i grillini dovranno convincere altri membri dell’ufficio di presidenza non pentastellati. E l’ultima volta che si sono espressi sul tema solo quattro su undici erano favorevoli alla proposta. Per passare, la proposta invece dovrebbe essere condivisa da almeno sei componenti.

Ma Cancelleri non rinuncia e dopo l’approvazione del taglio dei vitalizi al Senato rilancia: “Cade definitivamente lo scudo dietro al quale si è finora riparato chi all’Assemblea siciliana ha posto problemi per l’abolizione dei vitalizi agli ex deputati regionali. Noi la proposta l’abbiamo consegnata da mesi, siamo pronti a dare battaglia in ufficio di Presidenza. Mi rivolgo al presidente Gianfranco Miccichè: vuoi ancora nasconderti dietro allo scudo dei pareri tecnici o vuoi contribuire a scrivere una nuova pagina di storia in Sicilia?”.

E proprio di recente aveva “fatto i conti in tasca” al presidente della Regione Nello Musumeci sul tema stagisti. “L’idea di impiegare neolaureati negli uffici regionali – ricorda l’ex candidato alla Presidenza alle regionali 2017 in Sicilia – dando così la possibilità ai giovani di fare un’esperienza formativa con uno stage alla Regione era stata avanzata proprio dal Movimento 5 Stelle. Era uno dei punti del programma della campagna elettorale per le regionali. Le risorse sono semplicissime da trovare, basta dimezzare i vitalizi e recuperare così 7 milioni di euro l’anno per poter sostenere la manovra”.


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