Dalle dighe alle discariche: la Regione Siciliana recupera i fondi - Live Sicilia

Dalle dighe alle discariche: la Regione Siciliana recupera i fondi

I chiarimenti e la richiesta di ispezioni di Schifani

PALERMO – Ci sono gli interventi nella diga Rosamarina e la realizzazione del Tmb di Sciacca tra i progetti recuperati dal governo regionale dopo il definanziamento delle somme del Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc) 2014-2020.

La Regione Siciliana recupera i fondi

L’assessorato dell’Energia chiarisce che le nuove risorse provengono, oltre che dal ciclo di programmazione Fsc 2021-2027, anche da altre linee di finanziamento. Per i lavori di consolidamento e messa in sicurezza della diga Disueri, a Gela, in provincia di Caltanissetta, l’importo iniziale di 20 milioni è passato a 70 milioni.

Gli interventi per l’invaso, a uso essenzialmente del settore agricolo, sono stati inseriti nella classe B del Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico (Pnissi). La progettazione era già stata finanziata con il ciclo di programmazione Fsc 2014-2020. Recuperati anche gli interventi di mitigazione della caduta massi sulla sponda destra della diga Rosamarina.

In questo caso, il finanziamento arriva dai fondi del Programma operativo complementare (Poc) Sicilia 2014-2020. Il contratto per i lavori, dall’importo di quasi 1,7 milioni di euro, è stato affidato il 19 novembre scorso.

Per quanto riguarda la diga Olivo, il finanziamento di oltre 46 milioni di euro è stato inserito nell’Accordo per lo sviluppo e la coesione del ciclo 2021-2027 stipulato nel maggio scorso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Regione Siciliana.

Le opere previste

Le opere prevedono interventi di manutenzione straordinaria degli scarichi e del sistema di tenuta del bacino. Il 29 novembre scorso il progetto esecutivo ha ottenuto la verifica del Dipartimento regionale tecnico e a breve si procederà all’appalto.

Nel settore dei rifiuti, il progetto di realizzazione del Tmb (trattamento meccanico-biologico) e della discarica nella contrada Saraceno Salinella a Sciacca, nell’Agrigentino, è stato finanziato il 27 novembre scorso con 30 milioni di euro di fondi Poc 2014-2020. La Srr Ato 11 Agrigento Provincia Ovest dovrà appaltare i lavori.

La discarica di Castellana

Per la discarica di Castellana Sicula, in provincia di Palermo, l’intervento da 8 milioni di euro è stato inserito tra i fondi Fsc 2021-2027.

Per il progetto di riqualificazione e recupero del Centro di raccolta (CCR) nella frazione di Massannunziata di Mascalucia, nel Catanese, nel giugno scorso l’assessorato dell’Energia aveva revocato il finanziamento dato che il Comune non aveva sottoscritto alcun “Obbligo giuridicamente vincolante” entro la scadenza prevista del 31 dicembre 2022.

L’assessorato, infine, ricorda che le bonifiche ambientali nei Comuni sono di competenza delle rispettive amministrazioni.

Schifani dispone ispezioni

Un accertamento ispettivo urgente per verificare “le ragioni che hanno determinato la mancata assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti entro il 31 dicembre 2022 e il conseguente definanziamento di 45 interventi a valere sul Fsc 2014-20, per un importo di 102 milioni di euro”.

Lo ha disposto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, dando mandato al segretario generale della Regione, in collaborazione con l’avvocato generale e il dirigente generale del dipartimento della Programmazione.

Geraci: “Bene Schifani con ispezioni”

“Fa bene il presidente Renato Schifani ad avviare un’ispezione sul definanziamento delle opere del Piano sviluppo e coesione. Ma da subito serve un nuovo modello di gestione, quasi una struttura di missione, per non perdere ulteriori risorse del Psc e trovare una soluzione ponte per recuperare eventualmente le opere definanziate a causa dei ritardi”. Lo afferma Salvo Geraci, capogruppo della Lega all’Assemblea regionale siciliana.

“Credo ci siano i margini per un’interlocuzione con il ministero per la Coesione e il sud al fine di trovare utili intese. Chiederemo al presidente della Regione Schifani – conclude Geraci – di avviare subito un confronto con il governo nazionale e il Cipess”.

Schillaci (M5s) attacca

“È davvero inaccettabile che la Sicilia – attacca Roberta Schillaci, vice capogruppo del Movimento Cinquestelle all’Assemblea regionale sicilianaperda ancora risorse che erano state assegnate per varie emergenze, ma soprattutto per ridurre il gap infrastrutturale con il resto del Paese. 338 milioni di euro sarebbero potuti servire per bonifiche, invasi e progetti culturali”.

“In particolare le risorse definanziate dal Cipess – aggiunge – potevano essere impiegate per combattere il dissesto idrogeologico e per l’emergenza idrica. Avevano già lanciato l’allarme chiedendo con un ordine del giorno all’Ars di istituire una cabina di regia sui fondi Psc”.


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