Sicilia, fondi Fsc: 48 sindaci messinesi pronti al ricorso

Fsc, la protesta di 48 sindaci messinesi: “Siamo pronti al ricorso”

Tra i firmatari il primo cittadino di Messina e tre deputati ScN

PALERMO – La firma dell’accordo sulle risorse Fsc in Sicilia si era conclusa con la carica dei sindaci sul palco del teatro Massimo, chiamati dalla premier Giorgia Meloni per un selfie di sigillo all’intesa da 6,8 miliardi di euro. C’è chi, però, quell’accordo non lo ha digerito: sono 48 sindaci dell’area metropolitana di Messina.

“Sei comuni su 10 esclusi dal Fsc”

“Il 60% dei Comuni della provincia, oltre che della stessa Città metropolitana di Messina, è rimasto tagliato fuori dal piano”, si legge nella lettera inviata alla Regione, all’Ars, alla presidente del Consiglio e al ministro per gli Affari europei, il Sud e le Politiche di coesione Raffaele Fitto. I sindaci contestano l’intesa raggiunta sull’asse Roma-Palermo.

La rivolta dei sindaci ScN

Tra i firmatari ci sono anche il sindaco metropolitano di Messina, Federico Basile, e i deputati regionali di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, Matteo Sciotto e Giuseppe Lombardo, che guidano anche i comuni di Taormina, Santa Lucia del Mela e Roccalumera. Ha firmato anche il sindaco di Santa Teresa di Riva, Danilo Lo Giudice, coordinatore di ScN in Sicilia.

“Mancanza di concertazione”

I sindaci lamentano “l’assoluta mancanza di concertazione con i territori” nell’iter che ha portato all’individuazione degli interventi da eseguire. Il piano, inoltre, secondo le 49 fasce tricolori, non ha assegnato “nemmeno un euro di risorse” alla Città metropolitana di Messina. Una condizione che riguarda soltanto l’ente amministrato da Basile, anche lui espressione di Sud chiama Nord.

“Verso l’azione legale”

Da qui la richiesta “di conoscere le puntuali motivazioni strategiche – si legge – e i criteri di priorità adottati dal dipartimento regionale della Programmazione per la selezione degli interventi”. I 49, infine, si riservano di formulare richiesta d’accesso agli atti “e di intraprendere – conclude la lettera – ogni eventuale azione legale a tutela dei comuni rappresentati”. Lo spettro di un ricorso al Tar è dietro l’angolo.

Tutti i sindaci firmatari

Questi gli altri sindaci firmatari: Natale Rao (sindaco di Alì); Tommaso Micalizzi (Alì terme); Davide Paratore (Antillo); Leonardo Principato Trosso (Capizzi); Giuseppe Giordano (Castel di Lucio); Giuseppe Mandanici (Castroreale); Katia Ceraldi (Cesarò); Giuseppe Catanese (Condrò); Giovanni De Luca (Fiumedinisi); Antonio Stroscio (Floresta).

E ancora: Bruno Miliadò (Forza D’Agrò); Vincenzo Pulizzi (Francavilla di Sicilia); Felice Germanò (Furnari); Giuseppe Cundari (Gaggi); Filippo Alfio Currenti (Gallodoro); Carmelo Lo Monte (Graniti); Gino Sciotto (Gualtieri Sicaminò); Daniele Laudini (Itala); Alessandro Costa (Letojanni); Renato Di Blasi (Librizzi); Nino Panebianco (Malvagna).

L’elenco continua con: Carmelo Pietrafitta (Sant’Andrea); Rosario D’Amore (Mongiuffi Melia); Salvatoe Sidoti (Montagnareale); Antonino Todaro (Montalbano Elicona), Natale Briguglio (Nizza di Sicilia); Gino Bertolami (Novara di Sicilia); Francesco Iarreara (Oliveri); Sebastiano Gugliotta (Pagliara); Domenico Ruffino (Pettineo).

E infine: Carmelo Concetto Orlando (Roccafiorita); Gianfranco Orsina (Roccella Valdemone); Eugenio ALiberti (Rodì); Giovanni Pino (San Filippo del Mela); Salvatore Agliozzo (San Teodoro); Cinzia Marchello (San Piero Patti); Francesco Paolo Cortolillo (Sant’Angelo di Brolo); Francesco Re (Santo Stefano di Camastra); Giuseppe Merlino (Saponara); Massimo Stracuzzi (Savoca); Michele Lemmo (Tripi); Francesco Rizzo (Venetico); Antonio Giuseppe Cavallaro (Villafrnaca Tirrena).

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