Danubio candidato a Valverde |Se vince rinuncia all'indennità - Live Sicilia

Danubio candidato a Valverde |Se vince rinuncia all’indennità

Antonio Danubio, capogruppo dell'Udc al consiglio provinciale, e attuale candidato sindaco del comune di Valverde, annuncia il taglio dell'eventuale indennità di primo cittadino.

CATANIA – Spending review pre-elettorale. Antonio Danubio, capogruppo dell’Udc al consiglio provinciale, e attuale candidato sindaco del comune di Valverde, annuncia il taglio dell’eventuale indennità di primo cittadino. Non si tratta di una semplice promessa in vista del voto di maggio, ma di un vero e proprio impegno scritto. Se è vero dunque, come dicevano gli antichi, che “verba volant, scripta manent”, il candidato scudocrociato non ha perso tempo e messo tutto nero su bianco. É stato depositato ieri, infatti, all’ufficio di protocollo della località etnea, un documento, con firma in calce di Antonio Danubio, dove si legge: “Dichiaro sin da ora, in caso di vittoria elettorale di voler rinunciare alla indennità di carica spettante per la funzione di Sindaco e alla fruizione della aspettativa per motivi di lavoro e dei permessi retribuiti spettanti ai sensi della L. n.30/2000 e s.m.i”.

In una nota affidata alla sua segreteria, il consigliere Danubio ha fatto inoltre sapere: “Questo è uno dei primi provvedimenti che intendo mettere in atto, per far capire ai cittadini di Valverde che la politica non è un mestiere, ma una passione”. Il richiamo del candidato a sindaco va in direzione “dei fatti dei fatti e non delle parole”. “Con questo atto ufficiale – ha spiegato Danubio- rimarranno nelle casse del Comune circa 250mila euro (in 5 anni) che verranno impiegati per alleggerire la pressione fiscale dei cittadini di Valverde”.

Un’ iniziativa dunque che fa capo alla necessità di razionalizzare la spesa pubblica e di lanciare un segnale di moralizzazione della classe politica. Attualmente però il consigliere Antonio Danubio, assieme ai colleghi d’aula Consolato Aiosa, Sebastiano Cutuli, Antonio Rizzo, Maurizio Tagliaferro e il dimissionario Gianluca Cannavò sono tutti “indagati dalla Procura di Catania per il delitto previsto e punito dagli artt. 81, 110, 61 n. 7, 640 comma primo e secondo n. 1) c.p., truffa aggravata in danno dello Stato, in concorso con i datori di lavoro, per avere ottenuto indebiti rimborsi dalla Provincia Regionale, attraverso la simulazione del rapporto di lavoro o la falsa attestazione di mansioni e retribuzioni superiori a quelle effettivamente godute”.

E’ bene precisare che tutti gli indagati hanno respinto le accuse della magistratura. Le indagini preliminari non sono state ancora completate, si tratta soltanto di ipotesi al vaglio degli inquirenti.

 

 


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