Dc, è lite per il simbolo: accuse reciproche tra Cuffaro e Rotondi - Live Sicilia

Dc, è lite per il simbolo: accuse reciproche tra Cuffaro e Rotondi

E' scontro tra gli eredi della Balena bianca
POLITICA
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PALERMO – E’ scontro tra gli eredi della Balena bianca. Al centro del dibattito l’immagine e l’identità della Democrazia cristiana a livello nazionale.

A scatenare il dibattito l’elezione di Cuffaro a capo nazionale della Dc. Oggi un congresso tenuto a Roma ha incoronato l’ex presidente della Regione segretario nazionale ma è insorto chi rivendica il possesso del marchio nazionale. “La sua iniziativa usurpa un nome già presente e a buon diritto nella competizione politica”, ha affermato Gianfranco Rotondi promettendo che il caso sarà risolto con le carte bollate.

Più politica la replica di Totò Cuffaro che punta su una soluzione politica. “Credo – afferma il leader Dc – che le contese politiche si debbano risolvere politicamente e, proprio da Rotondi, mai mi sarei aspettato che, per ridare fiato e valenza politica alla Dc, volesse utilizzare un tribunale. Credo e spero che voglia ragionare di politica piuttosto che andare in un tribunale”.

Lo scontro continua con Fabio Desideri che afferma: “L’adunanza di oggi organizzata a Roma da Cuffaro e dai suoi sodali finirà come sono finite le sue liste ricusate in Sicilia. Nelle prossime ore – prosegue il portavoce e coordinatore politico nazionale della Democrazia Cristiana – gli atti della riunione fatta quest’oggi a Roma, dai sodali di Cuffaro, saranno impugnati già domani nelle sedi competenti. La cosa certa è che né Cuffaro, né i suoi sodali, rappresentano in alcun modo la Democrazia Cristiana”.

E ancora: “Cuffaro fa finta di non capire che gli organismi giurisdizionali italiani hanno emesso sentenze le quali, fino a prova del contrario,  tutti gli italiani – tranne forse l’ex senatore della repubblica italiana – rispettano ed osservano. “Proprio questo concetto esporremo negli atti e nelle azioni in sede legale e civile che domani inizieremo a depositare nelle sedi opportune”, ha concluso Desideri.

Anche a quest’ultimo ha risposto Cuffaro. “Desideri rimanga con il suo desiderio di poter rappresentare la Dc, tranne la sua fantomatica Dc. Noi, gente normale, siamo soliti risolvere contenziosi politici ragionando e riflettendo, ma questo lo facciamo con chi ha possibilità di ragionare e riflettere. Immagino, da come scrive, che non abbia neanche la facoltà di capire cosa significa sodale. Si è messo d’accordo con il suo amico Rotondi su chi prima dovrà portarci in tribunale?”.


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