PALERMO – La riforma sui rifiuti divide l’aula ma alla fine la maggioranza tiene. Molti deputati sono intervenuti ma alla fine non si è votato. Gli interventi d’altronde hanno riguardato tutto anche facendo confusione fra piano rifiuti e legge. Le opposizioni hanno rinviare ancora la discussione ma alla fine la maggioranza ha tenuto e ha detto no alla richiesta formale di rinvio in Commissione presentata dal capogruppo del Movimento cinque stelle Francesco Cappello e appoggiata dal Partito democratico.
Sulle riscritture annunciate dal governo invece sono state accolte le istanze di altri deputati, del capogruppo dem Giuseppe Lupo, e della pentastellata Angela Foti. Tutte e due hanno chiesto che sia concesso sempre il tempo di esaminare gli articoli senza che nei rivoli degli emendamenti si nascondano aspetti chiave. Così domani saranno messi in votazione i primi articoli della legge mentre per i punti più delicati se ne dovrà parlare la prossima. Il tentativo, che si legge nelle righe delle parole di Giusi Savarino, presidente della commissione Ambiente dell’Ars , è chiaro: mantenere aperto il dialogo purché si vada avanti. Così al momento la mediazione ha portato a un mezzo rinvio.
Anche se si è parlato tanto di impianti, la legge si occupa della governance del sistema della spazzatura e quindi degli enti che decideranno come amministrare il settore. L’attuale normativa con modifiche che sono succedute è del 2010 ma ancora non è stata totalmente applicata. Infatti non in tutta la Sicilia è partito il sistema delle Srr, società di regolamentazione dei rifiuti, previste per la governance proprio da quella legge. E per questo in tanti hanno espresso paura per una nuova riforma da applicare Sul punto però il governatore Musumeci ha fatto registrare la sua fermezza: le Autorità d’ambito devono essere nove e su scala provinciale.
L’altro punto riguarda la tutela dei posti di lavoro del settore. Il tema è uno dei più caldi e riguarda migliaia di famiglie. Oggi proprio Musumeci ha annunciato una norma di riscrittura che dovrebbe rassicurare i lavoratori: le Srr diventeranno società in house delle Ada, le autorità d’ambito provinciale previste del ddl, così da consentire un passaggio più certo. Il cammino della riforma a Sala d’Ercole è appena iniziato e, anche se il primo ostacolo è stato superato, fra riscritture e accordi da raggiungere, il suo viaggio è ancora tutto in salita.
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19.29 – La seduta viene dichiarata conclusa. Domani si riunirà alle 16.00 per votare i primi articoli.
19.25 – Interviene la presidente della commissione Ambiente Giusi Savarino per rassicurare chi è intervenuto chiedendo il dovuto approfondimento rispetto agli articoli e agli emendamenti che sono più oscuri dal punto di vista linguistico. “Chiedo che domani si votino i primi articoli che riguardano le norme di principio, poi martedì prossimo la quarta Commissione, si riunirà per esaminare le riscritture”.
19.24 – Viene votato il passaggio agli articoli.
19.13 – Nello Di Pasquale (Pd): “Quello che stiamo affrontando è un tema delicato e usare la forza dei numeri per evitare il rinvio in Commissione è stato sbagliato. Tutti noi stiamo intervenendo per parlare di un disegno di legge che alla luce dell’annuncio dei 40 emendamenti aggiuntivi è stato già superato. Questa legge però non riesce a risolvere i problemi di fondo della Regione su questo argomento”.
19.00 – Interviene Vincenzo Figuccia (Udc) dopo di lui Elena Pagana (M5s).
18.48 – Prende la parola Angela Foti (M5s). “Questa discussione ha confuso le idee. Ci dobbiamo fare carico del fardello di ciò che è avvenuto in questi anni e cioè degli Ato. I costi indiretti e diretti dovranno essere portati in bolletta e su cittadini ricadranno le colpe di chi ha dato consulenze a piene mani, di chi ha consentito il passaggio di lavoratori con contratti più onerosi, di chi ha fatto assunzioni senza regola”. Poi Foti dice rivolgendosi a Musumeci: “Lei è stato presidente della Commissione Antimafia e ha messo nero su bianco cose che nessuno aveva mai detto ma ora che è il governatore c’è ancora chi c’era allora”.
18.34 – Interviene Eleonora Lo Curto (Udc): “I primi atti che sono stati trasmessi alla commissione Ambiente sono stati la relazione della Corte dei conti e dell’Anac. Dagli interventi delle opposizioni sembra che non ci sia stati dibattito ma ci sono 29 verbali che raccontano come abbiamo lavorato per la costruzione di una visione e di una soluzione. Qui stiamo mettendo mano al sistema non per piantare bandierine. Fino a questa mattina abbiamo lavorato in Commissione per acquisire le istanze dell’opposizione. Qui ognuno sta giocando una parte. Abbiamo udito anche noi i sindaci. Non è vero che non abbiamo chiaro cosa vogliamo fare. Vogliamo essere fare chiarezza e mettere ordine per superare l’anarchia che esiste in questo settore”.
18.14 – Giuseppe Lupo (Pd) afferma: “Questa è una riforma che non piace a nessuno. Mi chiedo come mai non se ne sia reso conto parlando con i sindaci. Come si può affrontare questa riforma se prima non si ha chiaro cosa accadrà con il piano? Si sta cercando a fare un edificio senza fondamenta. A me interessa non solo il confronto con il governo voglio confrontarmi con i colleghi della maggioranza. E lo dico perché ho sentito i sindaci di tutti i fronti. Questo ddl non deve essere il frutto della riconciliazione della maggioranza ma deve essere il risultato di un lavoro di approfondimento. Per questo propongo di non mettere ai voti la legge domani ma di approfondire ancora per una settimana. è troppo chiedere di avere il tempo di leggere i 40 emendamenti con i quali il governo ha ancora una volta modificato la riforma? È troppo chiedere di approfondire i tre articoli che il presidente della commissione ha annunciato che saranno riscritti?”. Poi Lupo conclude risponde a Musumeci: “Qui non c’è un partito dei perditempo e le chiedo di correggere il tiro perché qui vogliamo fare gli interessi dei siciliani”.
18.03 – Intervengono le deputate del Movimento cinque stelle Jose Marano e Valentina Palmeri e Stefania Campo. Quest’ultima afferma: “Crediamo negli ambiti di prossimità con il territorio e non in ambiti che sono il frutto di un disegno amministrativo”.
17.55 – “In Sicilia – conclude Cracolici – è cresciuto un settore di intermediazione che detiene il potere e fa il ruolo della Regione. Sono persone che, per conto degli impianti privati, operano nello spazio compreso fra la domanda e l’offerta. La lunga trasportazione ha causato anche questo. Questo è il problema a cui dovremmo fare fronte. Noi ci siamo se vogliamo davvero risolvere i problemi strutturali”:
17.42 – Antonello Cracolici (Pd): “Quando si parla di riforme si pensa che qualcosa debba migliorare. Il tema è uno. Oggi la crisi dei rifiuti in Sicilia dipende dalla gestione amministrativa? Ricordo che la legge del 2010 non fu una legge figlia del balletto delle debuttanti. La legge nove provava a risolvere i problemi ma può per via dell’immondizia che avevamo per strada abbiamo dovuto dire si a un allargamento del numero delle Srr. Abbiamo provato a resistere al fatto che l’eccellenza sia meritevole di autonomia. Qui si fa finta di correggere il sistema ma la conseguenza è che si paralizzerà di nuovo. Ma chi si illude che in tre anni si possa riuscire ad applicare?”
17.29 – Giampiero Trizzino (M5s): “Dobbiamo tenere rifiuti il piano dei rifiuti e la legge ma queste al momento sono complementari l’un altro. Inoltre lei vorrebbe che l’applicazione della legge sia compiuta in 180 giorni. Ci chiediamo come sia possibile a fronte di una riforma che non è stata applicata completamente in nove anni”.
17.21 – Nunzio Di Paola (M5s): “Da quando è entrata in vigore la legge del 2010 ci sono stati Comuni virtuosi che hanno aperto impianti pubblici e hanno avuto buone performance e così facendo azzeriamo tutto e premiamo chi non ha fatto nulla. Io non so quale sarà l’iter e se sarà quello delle finanziarie chissà quale sarà l’esito. Noi provocheremo l’aumento della Tari, vedremo i rifiuti viaggiare in giro per la Sicilia e non solo anche verso l’esterno. Questo governo sta puntando a mettere la bandierina su questo tema. Questo ddl non migliorerà la vita dei siciliani. L’Anac ci consigliava di avere un solo Urega o una sola Cuc sul tema dei rifiuti, come diceva Barbagallo. Ma cosa facciamo? Seguiamo cosa dice l’Anac solo per ciò che piace al governo?”
17.19 – “Vogliamo sapere – dice Fava – se sia vero o falso se c’è la possibilità che in Sicilia siano fatti due inceneritori. Qual è il vostro piano oltre a dire ‘ci vorrebbero impianti pubblici’?”
17.12 – Interviene Claudio Fava (Misto) : “Le sue parole di prolusione al ddl per quanto garbate sono adatta alle dichiarazione programmatiche ma non a chi governa da due anni. Le sue dichiarazioni di principio non rispondono a quello che sta accadendo in Sicilia: poche famiglie continuano a detenere un oligopolio sul sistema dei rifiuti nell’Isola. Noi crediamo che ci vogliono indicazioni precise: come, dove e quando. Non possiamo assolvere chi è colpevole dei ritardi del passato ma dopo due anni vogliamo avere soluzioni. Apprezzo il suo invito ma il governo, se vuole confrontarsi, non lo fa chiedendo dopo che la legge è stata incardinata, che sono stati presentati 700 emendamenti e che il governo ne ha presentati 40 di riscrittura”.
17.06 – Barbagallo: “La manina di qualche collega ha previsto di fare impianti in aree agricole. Noi vogliamo che gli impianti siano realizzati in aree industriali come nel resto del mondo. Inoltre chiediamo che il dipartimento ai Rifiuti sia separata dal dipartimento alle Acque”.
17.03 – Giusi Savarino svolge la relazione sul ddl. “Sul tema dei debiti degli Ato – afferma – non possiamo fare tanto dato che una norma sulla certificazione di questi debiti è stata rinenuta incostituzionale. La Regione ha solo poteri di coordinamento”.
17.02 – La proposta di rinvio in Commissione è respinta. Si va avanti con la discuss
16.56 – Prende la parola la presidente della Commissione Ambiente dell’ArsGiusi Savarino: “Non ci siamo mai tirati indietro sul confronto ma oggi abbiamo fatto la ventinovesima seduta sul tema. Abbiamo chiesto di semplificare le norme. E abbiamo accolto. Il nostro testo era molto simile all’impostazione che avete dato voi salvo per il numero delle Ada. La gestione pubblica comporta maggiore trasparenza e capacità di controllo e intervento sostitutivo della Regione. Confrontiamoci. Andiamo avanti. E’ strano trovare emendamenti soppressivi su proposte che avevate presentato voi”.
16.55 – “Rimaniamo stupiti – prosegue Barbagallo – del fatto che non sia previsto il divieto di subappalto dato che in alcuni casi cambia l’aggiudicatario ma non cambia chi compie il servizio. Queste storture vanno eliminate con una Cuc che si occupi solo di rifiuti”.
16.49 – Interviene Anthony Barbagallo (Pd): “Per il Partito democratico questo ddl è lacunoso. Nel giudizio di parifica al rendiconto 2017, la Corte dei conti ha ritenuto che sul tema ci fossero due punti: le Srr devono essere pubbliche e gli amibiti dovrebbero esser cinque. Per noi sarebbe drammatico un ulteriore transito di autorità che comporterebbe ulteriori ritardi”.
16.43 – Francesco Cappello (M5s): “Il nostro movimento non ha accettato il confronto con lei perché siamo convinti che questo andasse fatto in commissione Ambiente. Per questo chiedo che il testo torni in commissione per avere un testo quanto più condiviso. Non c’è volontà dilatoria”. La richiesta è formale quindi adesso i capogruppo dovranno esprimersi.
16.41 – Musumeci spiega che sperava nel fatto che la lunga discussione in quarta commissione fosse stata sufficiente. “Ho convocato i gruppi per agevolare la discussione istituzionale e per evitare che si perda tempo. Speriamo che il dibattito salvaguardi il nove ambiti e la salvaguardia dei livelli occupazionali”.
16.36 – “Vogliamo sottrarre il settore dei rifiuti ai privati che però hanno il diritto di competere . Dobbiamo tagliare le unghia alla criminalità che guarda a questo settore con interesse. L’efficacia di questa azione passa dall’individuazione di impianti pubblici che vadano dalle 50 alle 100 tonnellate”.
16.32 – “Per la settima vasca di Bellolampo siamo riusciti a ottenere l’autorizzazione. Abbiamo riattivato un impianto a Sciacca. Sulla Sicilia occidentale pensiamo di potere attivare tre impianti pubblici. In Sicilia orientale la questione è più complessa. In provincia di Catania ci sono i più grossi impianti privati. Abbiamo così nominato un commissario ad acta per individuare due siti per realizzare gli impianti”.
16.28 – “Abbiamo provato a creare impianti pubblici in Sicilia. Grazie alla responsabilità dei sindaci e dei cittadini abbiamo registrato un aumento della raccolta differenziata. Così nelle casse dei privati sono arrivati 56 milioni in meno”.
16.24 – “La legge – spiega Musumeci – prevede che gli ambiti siano enti pubblici, con la possibilità di salvare con le Sag, le esperienze positive di gestione. Ci siamo impegnati per la salvaguardia occupazionale. Su questo tema prevediamo una riscrittura per consentire che le Srre diventino società in house delle Ada”.
16.21 – “La riforma che abbiamo proposto – continua Musumeci –ci allinea al quadro nazionale prevedendo ambiti provincilia Ci siamo attenuti alle circolari del Ministero dell’ambiente che ci ha esortato a individuare gli ambiti su territori addirittura ultraprovinciali. Noi riteniamo che gli ambiti provinciali siano ottimali per responsabilizzare le amministrazioni locali ed evitare l’aggravio di costi sulla pelle dei cittadini”.
16.18 – Prende la parola il presidente della Regione Nello Musumeci. “Saluto l’approdo in aula del ddl con piacere. La proposta elaborata dal governo mira a dare una risposta definitiva per fare fronte a una crisi che non è solo congiunturale ma strutturale. I temi sono statio oggetto di un approfondito confronto. Ringrazio l’assessore Alberto Pierobon che ci ha messo tutta la passione e la pazienza di cui dispone grazie alla Commissione ambiente Giusi Savarino”.