Il termine “soddisfatto” non basta per descrivere l’entusiamo con cui Cateno De Luca commenta gli esiti della tornata elettorale in Sicilia. Il globe trotter dell’Assemblea regionale siciliana e fondatore di “Sicilia Vera” esulta per l’affermazione del proprio partito e si mostra fiducioso per il futuro. “Siamo nati appena due mesi fa – dice in una nota stampa – e a queste elezioni amministrative le liste di Sicilia Vera, presenti in 11 comuni su 13 con il sistema proporzionale, hanno conseguito oltre 6300 voti registrando la fiducia di circa il 3% degli elettori siciliani che si sono recati alle urne ed hanno validamente espresso il loro voto”.
“Eccellente – aggiunge -il risultato a Patti con il 14% dove siamo la prima forza politica, ed a Terrasini con l’ 8% mentre, straordinario è stato il voto a Campobello di Mazara, anche qui prima forza politica, con il nostro candidato a sindaco Daniele Mangiaracina che è andato al ballottaggio con circa il 19% dei voti e le nostre due liste a suo supporto che hanno sfiorato il 20%”. “Anche nell’Agrigentino – prosegue De Luca – Sicilia Vera si è distinta a Canicattì superando il 3% , che ha consentito a Gaetano Cani di andare al ballottaggio, ed a Favara dove ha sfiorato l’ 8% con il proprio candidato sindaco Antonio Valenti determinando così l’esito del prossimo ballottaggio”.
Scopo dichiarato di “Sicilia Vera” è quello di “demolire la Regione siciliana così come si presenta adesso” e, a sentire De Luca, si tratta di un processo in fieri. “Abbiamo avviato un percorso di demolizione di questa Regione siciliana – sottolinea– per trasferire ai comuni siciliani maggiori risorse e la titolarità della gran parte delle funzioni e della programmazione archiviando il centralismo palermocentrico che sta soffocando il mondo imprenditoriale e le identità territoriali rendendoci ridicoli nei confronti dell’Italia e dell’Europa con la nostra incapacità di spendere le risorse extraregionali”.
“I siciliani – conclude De Luca – non hanno premiato nessuno di quei partiti tradizionali che a turno hanno governato la Sicilia: nessuno di questi infatti, è riuscito compiutamente a superare il 10% nonostante la loro presenza nelle giunte comunali, provinciali e regionali ed un controllo militare del sistema burocratico-amministrativo e dei sottogoverni locali e regionali. In settima convocherò il Comitato Federale per assumere le decisioni in merito ai prossimi ballottaggi dove Sicilia Vera potrebbe rivelarsi determinante per l’esito finale dei risultati” .