PALERMO – Alla settima sconfitta consecutiva, Zamparini s’infuriò. Parafrasando uno dei versi biblici più noti e ripetuti, sembra che la situazione in casa Palermo si sti avviando verso un ribaltone, il secondo dopo i primi tre mesi e mezzo di una stagione che sta per avviarsi verso una soluzione critica, ovvero la seconda retrocessione in serie B nel giro di quattro anni. Roberto De Zerbi, dopo le varie rassicurazioni e il sostegno ricevuti sia a mezzo stampa che in forma privata, da tutta la dirigenza e da gran parte del gruppo a sua disposizione, adesso rischia seriamente il posto dopo dodici partite in cui ha portato a casa appena cinque punti. La pazienza di Maurizio Zamparini sembra essere ormai agli sgoccioli, anzi potrebbe essere proprio terminata, dopo aver visto all’opera una squadra che ancora una volta ha regalato una prestazione deficitaria.
Una squadra che ha cambiato ancora una volta pelle, per la dodicesima volta in altrettante uscite stagionali con De Zerbi in panchina. Il tecnico bresciano sembra quasi aver voluto dare ascolto ai propri tifosi, effettuando due modifiche richieste a gran voce dal pubblico, sul web quanto per strada. La prima riguarda il cambio di posizione di Alessandro Diamanti, non più defilato sulla destra ma più accentrato per ricevere più palloni e poter essere più pericoloso. E il risultato è stato pessimo: Alino nervoso, poco incisivo, ammonito (salterà la Fiorentina) e sostituito dopo l’intervallo. La seconda è relativa al sistema di gioco, con il ritorno al 3-5-1-1 che soprattutto con Beppe Iachini aveva portato risultati, sia nell’anno del ritorno in A che nella stagione in cui è arrivata la salvezza con largo anticipo, grazie soprattutto a gente come Rigoni, Dybala e Vazquez. Gente che, purtroppo non gioca più a Palermo.
Troppe novità rispetto ad una squadra che, al netto delle sconfitte, aveva comunque provato nelle scorse settimane a proporre gioco e a mettere in difficoltà l’avversario di turno, passando in vantaggio come contro Udinese e Bologna, o reagendo alla grande come contro il Milan. Tutto questo, a Zamparini, sembra non bastare più. E a questo punto De Zerbi potrebbe davvero essere esonerato, anche a costo di pagare quel mezzo milione di clausola rescissoria che pende sulla testa del patron friulano, qualora decidesse di fare a meno dell’ex mister di Darfo Boario e Foggia. Non mancano le frecce all’arco del numero 1 del club di viale del Fante, il quale starebbe già vagliando diverse alternative per affidare la panchina attualmente occupata dall’uomo cresciuto calcisticamente a Milanello.
Il primo nome che balza alle cronache è, ovviamente, quello di Davide Ballardini. Il mister romagnolo ha lasciato Palermo a inizio settembre. Con le sue buone motivazioni, relative soprattutto al mercato, ma anche malvolentieri, considerando il suo ottimo feeling con la piazza e con gran parte del gruppo da lui condotto fino alla salvezza nella passata stagione, e successivamente formato sul piano fisico, tattico e atletico durante il ritiro estivo. Non mancano, come detto, le alternative. La prima a cui avrebbe pensato Zamparini è rappresentata da Gianni De Biasi. L’ex giocatore rosa attualmente è commissario tecnico dell’Albania, e proprio la sua attuale condizione di selezionatore lo avrebbe portato, almeno per il momento, a rifiutare, anche perchè la sua Nazionale sta provando a giocarsi – nel girone dell’Italia – il pass per i Mondiali del 2018. L’altra pista è quella che porta ad Eugenio Corini. Tecnico che finora non ha spiccato nell’ancor breve carriera, ma anche uomo molto amato a Palermo sotto forma di regista nonchè capitano negli anni forse più belli della storia recente del club.
Da non escludere, considerando anche i tanti impegni ravvicinati, una soluzione interna che faccia da tampone. Mercoledì arriverà lo Spezia per la disputa dell’ultimo turno preliminare di Tim Cup, e a quel punto Zamparini potrebbe “bloccare” il nuovo tecnico e concedere la panchina contro i liguri ad un uomo già interno al club. Giovanni Bosi, tecnico della Primavera, potrebbe rappresentare una soluzione, ma attenzione anche all’ipotesi Carlo Regno. Proprio così, colui che è stato il “secondo” di Davide Ballardini fino al giorno delle sue dimissioni, ma che è rimasto a libro paga di Zamparini: quasi una “clausola” fissata dal mister di Ravenna per un eventuale ritorno. Un ritorno che, a questo punto, diventa sempre più probabile.