Il capomafia Diego Di Trapani, considerato uno dei più importanti boss del gruppo vicino a Salvatore e Sandro Lo Piccolo, è stato scarcerato ieri sera su ordine della quarta sezione della corte d’appello di Palermo. Lo si è appreso oggi, nel corso dell’udienza di un altro processo in cui è imputato il boss, il dibattimento per l’omicidio di Giovanni Bonanno, in cui Di Trapani era a piede libero. Ecco come si è arrivati alla scarcerazione. L’unico titolo di custodia, fino a ieri, era legato a una condanna a 13 anni di reclusione per associazione mafiosa. Secondo il calcolo effettuato dal difensore del boss, Marco Clementi, i termini di custodia sono scaduti il 6 maggio. Quello stesso giorno si era tenuta un’udienza e il legale aveva presentato dei nuovi documenti, di fronte ai quali il procuratore generale Florestano Cristodaro aveva chiesto un rinvio per esaminarli. Il collegio presieduto da Rosario Luzio aveva concesso il termine, rinviando l’udienza di oltre un mese, al 10 giugno prossimo.
Di Trapani si trova adesso nel suo paese, Cinisi, e ha il divieto di dimora a Palermo, oltre all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Quando fu arrestato, nel 2006, era considerato il capomafia di Resuttana.