SIRACUSA – “Non risulta che il decreto impugnato sia stato pubblicato o in qualsiasi modo reso conoscibile all’esterno”. Il Tar di Catania ha respinto il ricorso di Assoporto Augusta contro il decreto Delrio che avrebbe trasferito la sede dell’Autorità portuale della Sicilia Orientale da Augusta a Catania. E la motivazione indicata nell’ordinanza della terza sezione del Tribunale amministrativo catanese, è la più imprevedibile e bizzarra: il decreto non risulta pubblicato. Ragione per cui – queste le deduzioni del tribunale – “non è stato dimostrato che l’avversato provvedimento abbia iniziato a produrre i suoi effetti”.
Non bastavano le polemiche, dunque. Ora si aggiunge pure il mistero. Sul provvedimento s’era scatenato uno scontro politico molto acceso tra il ministro Graziano Delrio e il governatore siciliano Rosario Crocetta. Con tanto di pubblico carteggio i due si erano accusati a vicenda. Mentre Crocetta attaccava il governo per la decisione presa, Delrio rendeva pubblico il documento con cui la Regione siciliana qualche mese prima avanzava richiesta motivava per il trasferimento della sede da Augusta a Catania. Erano insorti i Comuni interessati (Augusta, Melilli e Priolo) e Assoporto, associazione di trenta imprese che operano nell’area. Fino all’impugnativa del 13 marzo con cui i legali di Assoporto chiedevano “la sospensiva, in via cautelare e l’annullamento, nel merito, del decreto ad oggi non pubblicato e di cui il ministro dà comunque notizia con una breve nota sul sito del mistero”. Secondo i ricorrenti il decreto sarebbe stato illegittimo “sia per vizi propri che in via derivata, essendo illegittimi gli atti presupposti costituiti anche dalle due note con cui il presidente della Regione, con dati non veritieri, ha chiesto lo spostamento della sede”. Sarebbero state disattese inoltre “le prescrizioni del regolamento europeo, che non comprende Catania nella rete globale Ten-T”. Ieri l’udienza davanti alla terza sezione del Tar, presidente Pancrazio Maria Savasta, e oggi la pubblicazione dell’ordinanza con cui si respinge il ricorso perché, agli atti, non c’è alcun decreto.