"Delio un grande? Sì, | ma solo durante la settimana" - Live Sicilia

“Delio un grande? Sì, | ma solo durante la settimana”

Zamparini rincara la dose
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“Delio Rossi ama molto la fase offensiva, ma è scarso su quella difensiva. Diciamo che durante la settimana è un grande allenatore”. Maurizio Zamparini non risparmia le critiche anche al tecnico del suo Palermo all’indomani della sconfitta con l’Inter, dopo che i rosanero erano avanti 2-0. “Il Palermo ha giocato bene, ma tatticamente é stato ingenuo – le parole del presidente dei siciliani ai microfoni di Radio anch’io lo sport – quando stai vincendo 2-0 devi prevedere la reazione degli avversari: ci sono state situazioni strane, perché con l’Inter potevamo raccogliere sei punti e invece abbiamo preso zero. Ieri c’era una squadra migliore dell’altra ed era il Palermo: ma ci siamo messi paura”. “Durante la settimana Rossi è un grande allenatore – insiste -, questa è un’ottima squadra e ieri tecnicamente era meglio dell’Inter, ma manca la mentalità vincente che spetta all’allenatore e non alla società. Io penso a Mazzarri che a Napoli ha portato la mentalità dei combattenti”.

E Zamparini, se punge Rossi, difende invece Pastore: “Ha fatto una grande partita e ha fatto la differenza secondo me, il rigore sbagliato o il palo sta nella fortuna o meno”. Tra le note stonate c’é ancora una volta, per il patron del Palermo, quella degli arbitraggi. “Il fallo di Thiago Motta? Io mi sono arrabbiato di più per il rigore dato a Pazzini, che appena è stato sfiorato ha chiaramente simulato, a noi un rigore così non l’avrebbero mai dato – accusa Zamparini – Quello fischiato a noi? Se non ci davano nemmeno il rigore di ieri sarebbe stato clamoroso: io mi lamento di più per quei 4-5 che ci hanno dato contro. L’influenza su certi arbitri è evidente, mi ha fatto arrabbiare Rizzoli che non ha ammonito alcuni dell’Inter e a noi alla prima occasione ha tirato fuori il giallo. La conduzione del settore arbitrale è responsabile di questa situazione. Il settore arbitrale è autoreferente, e invece ci deve essere un controllo esterno: gli arbitri sono vittime di un passaggio di anarchia, mi va bene il lavoro di Nicchi, non mi va bene la mancanza di autocritica”.

Tra i rimpianti in campo c’é quello di aver dato al Napoli Cavani: “E’ lui che è voluto andare via a tutti i costi, da tre anni chiedeva di essere ceduto, piangendo mi ha detto che altrimenti sarebbe rimasto in Uruguay. Cavani lo rimpiango moltissimo, perché con lui, Pastore ed Hernandenz avrei avuto il trio più forte d’Europa. Quanto agli allenatori penso che quello ideale non esiste: ricordo Guidolin che era un fautore del 4-4-2 e mi sono sorpreso leggendo che adesso la sua forza è quella di mutare. I moduli vanno adattati ai giocatori che hai: il mio di allenatore è migliore durante la settimana, in fase tattica deve però migliorare e spero che lo faccia. L’allenatore deve essere l’unico a parlare e fare autocritica: la squadra non può essere esperta nel primo tempo e inesperta nel secondo. Io mi auguro che nel calcio italiano arrivino gli allenatori-team manager: avevo proposto a Eriksson di venire a fare il presidente al posto mio, perché io non ne potevo più”. Nella corsa scudetto pochi dubbi per Zamparini che vede i rossoneri avanti a tutti: “Leonardo ha una grande fortuna, un po’ come Zaccheroni e si è visto quello che ottenuto in Giappone. Ma il Milan mi ha impressionato, Ibrahimovic è straordinario: tra Milan e Inter ci sono dieci punti di differenza”. E ora nel turno infrasettimanale arriva la Juve, in piena crisi. “Anche noi siamo un po’ abbattuti, il problema della Juve è la fase difensiva – conclude Zamparini, che poi lancia una proposta -. Amauri lo vorrei riprendere quest’anno perché in sei mesi lo rilancerei dimostrando che è un campione: ma me lo devono prestare, lo stipendio devono pagarlo loro…”.


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