Delitto Giarrusso, si continua a indagare| E spunta un diverbio col clochard - Live Sicilia

Delitto Giarrusso, si continua a indagare| E spunta un diverbio col clochard

Analisi dei reperti in corso nelle indagini sul delitto di via Dante. La polizia continua a scavare nel passato di Antonietta Giarrusso (nella foto), la donna di 64 anni uccisa all'interno del suo storico negozio di parrucche con più di venti colpi di coltello e forbici. Un giallo che si arricchisce di nuovi dettagli.

Analisi dei reperti in corso nelle indagini sul delitto di via Dante. La polizia continua a scavare nel passato di Antonietta Giarrusso, la donna di 64 anni uccisa all’interno del suo storico negozio di parrucche con più di venti colpi di coltello e forbici. Un giallo che si arricchisce di nuovi dettagli, come quello che racconta il rifiuto di offrire una sigaretta da parte della vittima al clochard cinquantenne fermato nei giorni scorsi ed attualmente ricoverato in una struttura psichiatrica di Partinico.

Il senzatetto – come spiega Carmine Mosca, dirigente della squadra Mobile – tempo fa avrebbe chiesto una sigaretta alla Giarrusso. Di fronte al suo “no” avrebbe cominciato a sferrare pugni contro l’auto della donna, ma ultimamente sarebbero stati numerosi i suoi segni di squilibrio. Inoltre, negli ultimi tempi, il clochard era diventato un assiduo frequentatore della zona, ma molti conti non tornano e gli inquirenti non sottovalutano alcuna ipotesi.

“Per dare un senso al test del dna effettuato sul cinquantenne – precisa Mosca – dobbiamo attendere le analisi sul sangue prelevato dagli uomini della Scientifica all’interno del locale e poi, il confronto dei dati. Solo in quel momento potremo escludere definitivamente il coinvolgimento dell’uomo”. D’altro canto, infatti, non è escluso che l’assassino possa essere un pregiudicato già negli archivi della polizia: il risultato delle analisi verrà inserito in una banca dati e confrontato con altre centinaia. Insomma, s’indaga su tutti i fronti, anche se l’ipotesi di una rapina sembra sempre più perdere peso.

E’ la ferocia del delitto a creare molti dubbi agli investigatori, che dentro il negozio hanno tra l’altro trovato 1400 euro in contanti che la vittima aveva appena prelevato. Se il ricercato avesse fatto irruzione nel locale a scopo di rapina, probabilmente, avrebbe portato via anche quelli e forse non avrebbe trovato la lucidità, poi, di richiudere la porta dall’esterno e portare via le chiavi. “Ma non escludiamo – conclude il dirigente della Squadra mobile – che un malvivente sotto effetto di sostanze stupefacenti potrebbe essere in grado di fare questo ed altro”.


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