PALERMO – “Perché il sindaco Cinque non ha portato in Consiglio comunale le delibere che prevedono la demolizione di alcuni edifici?”. L’accusa al primo cittadino di Bagheria stavolta arriva dal consigliere comunale di opposizione Maurizio Lo Galbo. Nei primi giorni del mese di luglio scorso, spiega il consigliere, l’ufficio competente in materia di “repressione e abusivismo edilizio e adozione degli atti consequenziali” del Comune di Bagheria aveva trasmesso al sindaco, al presidente del Consiglio e al Segretario generale, quattro delibere di altrettanti immobili abusivi per i quali il Consiglio comunale, come prevede la legge, avrebbe dovuto decidere per la demolizione o per l’utilizzo pubblico degli edifici stessi.
Ma da luglio, nulla si sarebbe mosso. Le delibere sarebbero rimaste nel cassetto del sindaco. “E’ un fatto gravissimo – l’accusa di Lo Galbo – per diverse ragioni, prima fra tutte, la grave omissione posta in essere dall’Amministrazione in carica che lascia trascorrere cinque mesi dalla data di trasmissione degli uffici, non preoccupandosi di inserire all’ordine del giorno dei lavori del Consiglio comunale, atti di tale importanza in materia di abusivismo edilizio che incidono anche e soprattutto nella mancata disponibilità patrimoniale per l’ente dei beni. Queste delibere – aggiunge – hanno carattere di pubblica utilità e dovevano essere veicolate in tempi brevissimi per la decisione del Consiglio comunale e non invece, tenute ferme nel cassetto, così come ha fatto l’amministrazione comunale di Bagheria per ben 5 mesi”.
Insomma, per il consigliere si tratterebbe di un comportamento quantomeno contraddittorio per una amministrazione che si era detta pronta a lanciare una battaglia contro l’abusivismo. Ma le contraddizioni sarebbero anche altre: “Su precedenti delibere di identica natura trasmesse dall’ufficio competente, – spiega infatti Lo Galbo – l’amministrazione Cinque Stelle si era attivata prontamente, nel mese di maggio 2016, convocando il Consiglio Comunale in seduta straordinaria ed urgente, per le dovute determinazioni. Come mai – si chiede il consigliere – per alcune pratiche di abusivismo edilizio l’Amministrazione di Patrizio Cinque è stata assai tempestiva nel trasmettere le proposte di delibera in consiglio mentre le proposte di delibera inviate dall’ufficio nel luglio 2016 sono cadute nel dimenticatoio da oltre cinque mesi? Perché tale evidente disparità di trattamento?”.
Una ricostruzione seccamente smentita però dal gruppo consiliare del Movimento cinque stelle: “Il consigliere Lo Galbo – fa sapere il gruppo – dimostra di non avere idea dell’argomento in questione. Eppure è stato spiegato tante volte. Lo spieghiamo ai cittadini. Quando un immobile abusivo viene acquisito al patrimonio comunale (poiché non demolito dal responsabile dell’abuso) il consiglio comunale può decidere di mantenere l’immobile per pubblico interesse prevalente. Ciò è possibile se l’immobile non si trova in zona di inedificabilità assoluta. Questa competenza – proseguono – è del consiglio comunale e non del sindaco. Informiamo il consigliere che il sindaco non tiene delibere consiliari nel cassetto perché ha altre competenze. Questa è una delibera di consiglio comunale. Ma se dobbiamo spiegare anche questo al vicepresidente, e presidente di anci giovani siamo messi proprio male”. Il presidente del consiglio comunale Claudia Clemente, poi, rassicura Lo Galbo “garantendo che le stesse saranno presto inserite all’ordine del giorno e confida in una sua collaborazione per l’eventuale prelievo e votazione, dal momento che ha preso così a cuore la vicenda”.
Una nuova polemica all’orizzonte, ancora una volta legata agli uffici in qualche modo incaricati di gestire l’Urbanistica e il delicato caso delle demolizioni. Di pochi giorni fa, infatti, è la decisione del Comune di sospendere tutti i provvedimenti disciplinari nei confronti dei dirigenti Vincenzo Aiello e Laura Picciurro. Pochi giorni fa, del resto, una sentenza del Tribunale del Lavoro aveva dichiarato illegittimi proprio i provvedimenti nei confronti della Picciurro. Il Comune parla di decisione adottata “per ragioni di opportunià” e annuncia il ricorso contro quella stessa sentenza. Nel frattempo, però, la vicenda sta investendo la Procura di Termini Imerese, che ha anche aperto un fascicolo per abuso d’ufficio, raccogliendo l’esposto della Picciurro. La dirigente, oltre al sindaco, ha denunciato gli assessori Maria Laura Maggiore e Fabio Atanasio, l’ex assessore Luca Tripoli e il segretario generale del Comune Eugenio Alessi.
E il “caso bagherese” ha anche raggiunto la Camera dei deputati. Una interrogazione al Ministro dell’Interno da parte del deputato (ex grillino) Ivan Catalano prende spunto dai servizi di Livesicilia per chiedere l’intervento dell’Ispettorato per la funzione pubblica e persino la verifica dei presupposti per la rimozione del sindaco.