Diamanti: "Possiamo sbloccarci |La preoccupazione non serve" - Live Sicilia

Diamanti: “Possiamo sbloccarci |La preoccupazione non serve”

Il capitano del Palermo interviene in conferenza stampa e suona la carica.

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PALERMO – Il capitano ci mette la faccia in un momento non semplice. Alessandro Diamanti interviene in conferenza stampa a Boccadifalco, in una fase di sosta del campionato ma senza perdere di vista il brutto inizio di campionato del Palermo, nonostante non manchino i complimenti per le prestazioni, soprattutto quelle recenti: “Essere preoccupati ci rende più concentrati. Ci dispiace perchè facciamo delle buone prestazioni, ma facciamo dei piccoli errori che in questo momento ci costano dei punti importanti. Sono piccoli dettagli che stiamo pagando caro. Ho già passato dei momenti così, finora è andata sempre bene, ma bisogna capire che le difficoltà vanno affrontate con il lavoro, come stiamo facendo, e senza abbassare la testa e farsi venire pensieri negativi. Il lavoro paga, bisogna metterci concentrazione e predisposizione. Noi questo lo facciamo bene, ma la domenica dobbiamo metterci le stesse caratteristiche, la stessa passione e lo stesso entusiasmo di quando ci alleniamo. Giocare a calcio è la cosa più bella del mondo, è inutile allenarci al massimo se poi la domenica scendiamo in campo preoccupati”.

Diamanti ha risposto anche a una domanda sulle sue condizioni fisiche: “Mi sento molto bene, mi alleno sempre con grande voglia e professionalità, e con grande entusiasmo, com’è normale che sia. Io mi preparo e sono pronto per fare sempre 90 minuti, poi giustamente decide il mister, per il quale sono a totale disposizione e con il quale ho un bel rapporto. Credo in lui, come ci credono tutti”.

A tal proposito, Diamanti prosegue: “Non so cosa succeda, ho esperienza ma non faccio lo psicologo. In partita commettiamo degli errori che in allenamento non facciamo, e mi dispiace tantissimo perchè li stiamo pagando cari. È come se la domenica rovinassimo il lavoro in allenamento, invece dovrebbe essere un premio giocare. Crediamo in De Zerbi perchè in primis è una persona che sta 24 ore al giorno al lavoro per la squadra, ci mette entusiasmo, passione e personalità che non ho visto così spesso in carriera. Poi lo adoro come persona, dice sempre quel che pensa, cura tanto i dettagli e può far crescere ogni singolo giocatore. Dispiace anche per lui per questa mancanza di vittorie, ci basterebbe poco per stare più tranquilli”.

Il capitano parla del suo rendimento nelle prime giornate in cui ha indossato la maglia del Palermo: “Io vivo tutto con estrema positività, se non faccio gol non abbasso la testa. Do sempre il 100%, poi chiaramente mi dispiace non aver fatto ancora gol. Arriverà, spero che arrivi al più presto per portare punti e dare gioia a tutto l’ambiente. Qui tutti mi vogliono bene e non vedono l’ora di festeggiare con me. La cosa più importante è dare una mano alla squadra, poi i traguardi individuali verranno da sè. Con Zamparini non ho parlato tanto, ci siamo visti insieme alla squadra. Abbiamo un rapporto normalissimo, penso che ci sia stima reciproca”.

Simone Lo Faso ha ammesso di provare a rubare qualche segreto a Diamanti. Lui ne parla così: “Si deve ancora fare, però è sveglio e svelto. Io cerco di stargli vicino e lui cerca di stare vicino a me, mi piacciono i giovani che mi chiedono qualcosa. Quando vedi un ragazzo interessato e con voglia di imparare, vuol dire che è sulla strada buona, e lui lo è. La natura gli ha dato un grande talento, lui deve sfruttarlo e soprattutto deve restare concentrato. Inutile dirgli di stare con i piedi per terra, lui stesso sa di non aver ancora fatto niente. Di giovani di talento ce ne sono tanti, deve solo capire determinate dinamiche ma lo vedo come un ragazzo intelligente e con tanta voglia di fare”.

Domenica prossima si va a Bologna, per Diamanti è una gara speciale ma lui non vuole pensare alla sua ex squadra: “Non guardo al Bologna ma al Palermo. Per me è una partita speciale perchè torno al Dall’Ara dopo tre anni, sarà una partita piena di emozioni. Il risultato positivo porterebbe la svolta, ma le vittorie non vengono mai per caso. Noi le vogliamo ma non vengono, quindi bisogna volerle ancora di più. Ognuno deve sapere dentro se stesso cosa volere. Per salvarsi la prima qualità deve essere lottare su tutti i palloni, poi non bisogna abbattersi se perdiamo. Il mio ruolo? Non so se sono penalizzato, tutti sanno che sono una mezzapunta, ma se il modo di pensare al calcio del mister mi vede impiegato in quella posizione lo faccio. Se vuole faccio anche il portiere”.


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