"Diamogli la certezza dell'impegno" | L'estorsione e i possibili complici - Live Sicilia

“Diamogli la certezza dell’impegno” | L’estorsione e i possibili complici

L'ex vicepresidente di Gesap Roberto Helg, arrestato ieri per una presunta estorsione

ESCLUSIVO. Dalla trappola col telefonino all'arresto: la mazzetta minuto per minuto. I carabinieri sono al lavoro: dalle parole pronunciate dal presidente della Camera di commercio emergerebbe il possibile coinvolgimento di altre persone nel taglieggiamento all'imprenditore Santi Palazzolo. Gli incontri al bar, le frasi e gli sms che incastrano l'ex numero di due Gesap. La Procura ha chiesto la convalida dell'arresto.

PALERMO - IL CASO
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PALERMO – Erano necessari 35 o 40 mila EURO per dare “a loro la certezza dell’impegno”, diceva Roberto Helg. A chi era riferita la parola “loro”? Gli investigatori sono al lavoro per sgombrare il campo dal sospetto che qualcun altro sapesse dell’estorsione all’imprenditore che ha fatto arrestare il presidente della CAMERA DI COMMERCIO nonché vice presidente della Gesap, la società che gestisce i servizi a terra dell’aeroporto di Palermo. Nelle intercettazioni Helg ripeteva spesso “ho ottenuto, ho detto ne rispondo io” come se avesse un mandato a trattare la “messa a posto”.

Sono le stesse parole di Helg, dunque, a fare intuire che l’inchiesta potrebbe coinvolgere altre persone anche se gli investigatori frenano – “un solo indagato per un solo episodio” – ma non c’era da aspettarsi dichiarazioni ufficiali diverse. A meno che lo stesso indagato, da ieri rinchiuso nel carcere Pagliarelli, non millantasse l’appoggio di altri per dare peso alla sua richiesta di denaro.

Ecco la cronistoria dei fatti così come come sono stati ricostruiti dai magistrati e dai carabinieri. Santi Palazzolo, titolare di uno storica pasticceria in via Nazionale, a Cinisi, nel 2008 ha ottenuto una sub concessione di sette anni per gestire uno spazio commerciale all’interno dell’aeroporto Falcone e Borsellino. Una concessione prorogabile di tre anni su richiesta dell’imprenditore che si fa avanti nell’agosto scorso. Senza ricevere alcuna risposta, però. E così a metà febbraio contatta via sms Carmelo Scelta, DIRETTORE generale della Gesap. Vuole parlargli del rinnovo del contratto. Scelta gli risponde che si farà vivo qualche giorno dopo nella pasticceria di Cinisi.

In effetti i due si incontrano e il DIRETTORE generale inizia a parlare dei problemi per il rinnovo della concessione. C’era troppa differenza fra le royalties che versava il gestore unico dei servizi, l’Airest (poco più del 18 per cento), e quelle pagate da Palazzolo (il 7 per cento sugli incassi). Un divario che, a detta di Scelta, avrebbe provocato malumori all’interno del CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE di Gesap, in particolare quelli di Helg. Sarebbe stato Scelta a suggerire a Palazzolo di discuterne direttamente con il vice presidente. Scelta, per la cronaca, è indagato assieme ad altre tre persone in un’altra inchiesta della Procura che vuole fare chiarezza sulla GESTIONE di alcuni appalti all’interno dell’aerostazione quando era in carica il vecchio managment. Ed ecco un altro elemento investigativo: capire se ci siano possibili collegamenti fra le due inchieste.

Il 20 febbraio Palazzolo si reca da Helg negli uffici della CAMERA DI COMMERCIO via Emerico Amari. Gli dice di essere molto preoccupato ed Helg lo invita a fargli avere una copia del contratto e della richiesta di proroga. Poco prima di salutarsi, lo prende sottobraccio, si apparta nella stanza e pronuncia la frase: “… se ti faccio confermare il sette per cento poi ci sono…”. Palazzolo è sicuro, Helg gli fatto intendere di volere soldi. Il 23 febbraio i due si rivedono alla CAMERA DI COMMERCIO e la richiesta si fa esplicita: “Parliamoci chiaro c’è una richiesta di 150 mila  EURO devono essere pagati prima del consiglio di amministrazione”, fissato per due giorni dopo. Perché parla al plurale come se non fosse il solo a chiedere i soldi, forse per scaricare su altri la responsabilità dell’estorsione? Palazzolo dice chiaramente di non avere tutti i soldi a disposizione. “Vediamo cosa riesco a fare”, lo rassicura Helg. Al termine del Consiglio di amministrazione, il vice presidente di Gesap lo contatta. Fissa un appuntamento per l’indomani. Il giorno dell’incontro, ancora una volta alla Presidenza di via Amari, Helg chiede Palazzolo di lasciare il telefonino sul tavolo e di seguirlo nella sala riunioni.

Non sa che Palazzolo ha con sé un altro cellulare con cui registra la richiesta estorsiva: 50 mila EURO in contanti e dieci mila EURO al mese fino a raggiungere la cifra di cento mila euro. Il tutto “garantito” con un assegno in bianco per altri 50 mila EURO In cambio le royalties sarebbero aumentate fino al 10 per cento, ma ben al di sotto del 18 versato dal gestore unico. Helg a questo punto avrebbe detto a Palazzolo che dei nuovi accordi sulle royalties era a conoscenza anche Scelta. L’imprenditore spiega di avere difficoltà a reperire tutti i soldi ed è ora che Helg tira fuori la storia che “a loro” basta avere “la certezza dell’impegno”.

Il pagamento è fissato per giorno 2 marzo, solo che nel frattempo Palazzolo ha fatto ascoltare la REGISTRAZIONE ai colonnello Salvatore Altavilla del Reparto operativo dei carabinieri e al maggiore Alberto Raucci del Nucleo investigativo. Lunedì mattina Palazzolo prima prova a contattare Scelta. Gli dice che ha bisogno di parlargli, ma il DIRETTORE generale risponde di essere impegnato. Poi, parla con Helg che gli dà appuntamento nel pomeriggio alla CAMERA DI COMMERCIO. Palazzolo vi arriva portandosi dietro trentamila euro in contanti – è la cifra che è riuscito a raccogliere – precedentemente fotocopiati dai militari su ordine del comandante provinciale Giuseppe De Riggi. Li mette dentro una carpetta di colore azzurro. Helg è chiaro. I soldi sono necessari perché altrimenti “se esci ora dall’aeroporto non entri più”. Pagando l’imprenditore poteva stare “sereno”. Scelta, gli dice Helg, non deve fare sapere nulla anche se Palazzolo, aggiunge il vice presidente, sa che deve ringraziarlo.

Dopo che Palazzolo firma pure l’assegno i carabinieri fanno irruzione nella stanza. Quindici minuti dopo le diciassette Helg viene arrestato in flagranza di reato. I soldi sono ancora sul tavolo e in tasca ha l’assegno, non intestato, da settanta mila euro. Al presidente della CAMERA DI COMMERCIO vengono sequestrati i telefonini e un’agendina con gli appuntamenti. Helg, su ordine del procuratore Franco Lo Voi, dell’aggiunto Bernardo Petralia e dei sostituti Claudia Ferrari e Luca Battinieri, viene accompagnato alla caserma dei carabinieri di San Lorenzo. Avverte un malore. È cardiopatico. Intervengono i sanitari del 118. Poi, quando si riprende, Helg viene accompagnato in cella al Pagliarelli.

*Aggiornamento ore 13.37
La procura di Palermo ha chiesto la convalida dell’arresto di Roberto Helg, ex presidente della Camera di commercio e vice presidente della Gesap finito in manette per avere chiesto una tangente di 100 mila euro a un commerciante. Helg, che è accusato di estorsione aggravata, dovrebbe essere sentito domani dal gip davanti al quale si dovrebbe svolgere l’udienza di convalida.


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