SANTA MARIA DI LICODIA. Così come previsto, l’assise comunale di Santa Maria di Licodia è stato costretto a certificare la dichiarazione di dissesto finanziario. Il voto è giunto all’unanimità dei presenti: 14 su 14. Gli oltre 10 milioni di euro di debiti accumulati erano divenuti una montagna insormontabile da scalare: la voragine, alla fine, è stato il diretto risultato delle diverse amministrazioni che si sono susseguite nel corso degli anni. “La dichiarazione dissesto perlomeno ci permette di ripartire daccapo”, spiega il presidente del consiglio comunale Gabriele Gurgone. Che aggiunge: “Adesso abbiamo l’obbligo di parlare alla gente per spiegare che tutto questo non è colpa nostra”. Il sindaco Totò Mastroianni nel prendere la parola nel corso della seduta dell’assemblea cittadina ha parlato di “una operazione verità che deve portare a comprendere chi sono stati i responsabili del debito”. Adesso, il Ministero dell’Interno nominerà tre commissari. Giunta e Consiglio restano regolarmente al loro posto ma potranno gestire solo l’ordinario.
Nel frattempo, a Livesiciliacatania scrive l’ex presidente del consiglio di Santa Maria di Licodia, Gigi Tambone, che esprime il suo pensiero sull’accaduto. Sul perché si sarebbe arrivati al dissesto. Ecco, il testo della missiva inviata in redazione:
“Prendo atto della votazione del dissesto, da parte del Consiglio Comunale. E mi permetto fare alcune riflessioni. Mi permetto ricordare che, già nel gennaio 2009, per primo ho sollevato il problema delle pessime condizioni economiche in cui versava il comune. E ciò per colpa e responsabilità delle precedenti amministrazioni. Ma soprattutto di quella che era in carica in quel momento. Ho denunciato il pessimo modo di amministrare, sia pubblicamente, intervenendo attraverso i mass media locali e nazionali, (anche un servizio sul TG RAI regionale del gennaio 2009 nè è testimone!) sia attraverso l’invio di atti e documenti alla procura presso Corte dei Conti, sede di Palermo. Oggi, la dichiarazione di dissesto, rappresenta l’epilogo di una serie di disinvolte e scellarate amministrazioni. Compiute da amministratori incapaci e/o senza scrupoli. Vorrei ricordare, a chi ha la memoria corta, che l’attuale amministrazione (che, al momento di proporsi ai cittadini, era ben consapevole, anche per conoscenza diretta, della particolare situazione economica in cui versava il comune) aveva promesso ai licodiesi che avrebbe risanato i conti. Ed in questo senso, l’attuale amministrazione ha totalmente fallito. Ha fallito perchè non è stata capace di affrontare nel modo opportuno il particolarissimo momento. Questa amministrazione ha solo trasferito nei cittadini (aumentando al massimo le tasse) e nei dipendenti (con provvedimenti che oggi appaiono solo punitivi) gli oneri di un risanamento che, invece, necessitava di ben altre azioni e segnali.
Per altro, non si può non rilevare che, nell’attuale esecutivo comunale, con ruoli di primo piano, ci sono delle persone che, nella scorsa scellerata amministrazione, hanno avallato ed approvato tutti gli atti e provvedimenti (anche quelli illegittimi, oltre che assolutamente inopportuni) compiuti dal sindaco di allora. Queste persone, quando io denunciavo, in tutte le sedi, la pessima amministrazione e le illegalità compiute dall’allora sindaco, mi aggredivano. Quando io esortavo, da Presidente del Consiglio Comunale, in tutti i modi, ad una maggiore trasparenza ed ad un maggior rigore nelle spese, mi invitavano alle dimissioni, prendendomi per traditore ed esagerato, quasi per “pazzo”. Oggi queste stesse persone, fanno parte di questa amministrazione, ed hanno di fatto condotto per mano il comune di Santa Maria di Licodia, al fallimento. Ora, certamente non posso avere la prova che se fossi stato io Sindaco, avrei tirato fuori dai guai il nostro comune, ma certamente oggi abbiamo la prova, provata, che al fallimento, il comune di Santa Maria di Licodia, ci è arrivato con l’attuale amministrazione. Siamo certi che non si poteva fare proprio nulla? Siamo certi che questa amministrazione non ha nessuna responsabilità in questo disastro?
Per esempio, ed è solo un esempio, avevo suggerito, da subito, sin dall’insediamento, a maggio 2012, di abolire le commissioni consiliari permanenti, sia per snellire le procedure, sia per operare un concreto risparmio economico. Non c’è stato nulla da fare. La prima cosa che, invece, hanno fatto i nuovi consiglieri di maggioranza è stata quella di andare a caccia di poltrone (presidenze e vice-presidenze delle commissioni). E poi, pur non appartenendo al movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, avevo invitato gli amministratori a spogliarsi di alcuni privilegi, come quello dell’uso del telefonino a spese dei cittadini, che stridevano fortemente con il momento che si attraversava. Anche, in questa occasione, sono stato verbalmente aggredito. Ribadisco, sono solo due esempi. Ma sono esempi sintomatici che dimostrano, ampiamente, come anche questa amministrazione ha amministrato in modo pessimo. Che dimostrano ampiamente come anche questa amministrazione ha delle grosse colpe e responsabilità nel dissesto del nostro comune”.