Deserta l'asta per il patrimonio del Comune di Catania - Live Sicilia

Catania, la vendita dei beni del Comune resta un flop: solo un’offerta

Fare cassa per ripianare la massa passiva è difficile
PATRIMONIO PUBBLICO
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CATANIA – Sette immobili, inclusi due di pregio, e solo un’offerta. Peraltro, per uno dei beni che costavano meno. La vendita del patrimonio immobiliare del Comune di Catania, con l’obiettivo di ripagare la massa passiva del municipio, prosegue a rilento. Ieri si sono chiuse le prime aste e l’unica che è stata aggiudicata riguarda l’ex controlleria daziaria di via Messina 652: un immobile di 77 metri quadrati, di fronte alla palestra Virgin e proprio accanto a una stazione di servizio, con 810 metri quadrati di terreno. La base d’asta era di 158mila euro.

L’asta del Comune di Catania

Per il resto, di acquirenti non se ne sono visti, almeno a questo primo turno d’asta. Tra le dismissioni previste da Palazzo degli elefanti, in vendita sono andati, in questa occasione, due appartamenti in piazza Verga, l’ex mercato rionale di via Santa Maria della Catena, un’edicola in via Pietra dell’Ova (ex controlleria daziaria anche questa), e due appartamenti – uno in via Ficarazzi e l’altro in via Santa Maria dell’Aiuto. Oltre, ovviamente, all’immobile con terreno di via Messina. A fare i conti sulle basi d’asta, il Comune pensava di recuperare oltre due milioni e mezzo di euro.

Da piazza Verga a San Cristoforo

L’ipotesi, però, si è rivelata ottimistica. Perché alla scadenza della presentazione delle offerte, i notai incaricati di bandire le aste hanno avuto quasi tutti ben poco da fare, tranne che certificare la mancata presentazione di offerte. Così sono rimasti al momento invenduti i due appartamenti, al quarto piano di piazza Giovanni Verga n. 7: 302 metri quadrati uno, 258 l’altro, erano invedita rispettivamente a 805 e 688mila euro. Poco meno di 2700 euro al metro quadro per una delle zone più chic della città: acquistati dal Comune nel 1961 per farne gli uffici dell’avvocatura, si trovano in un palazzo sul quale è pendente la verifica di dichiarazione di interesse culturale. Con il primo turno andato deserto, il prezzo dovrebbe abbassarsi. Rendendo l’affare più appetibile per chi, in città o fuori, ha un po’ di denaro da investire.

Per 520mila euro, invece, ci si poteva aggiudicare i 2124 metri quadrati (di cui 135 di depositi) dell’ex mercato rionale di via Santa Maria della Catena, nel quartiere di San Cristoforo. “Si presenta come una superficie delimitata su tre lati da alti edifici di edilizia popolare – si legge nell’avviso dell’asta – e dall’altro lato da una recinzione in ferro, con cancello”. Dei depositi, invece, si dice che si tratta di “tre piccoli fabbricati a un piano fuori terra, con muratura a vista, in completo stato di abbandono“. Nessuno ha presentato offerte.

Gli invenduti

Stessa sorte hanno subito: l’ex controlleria daziaria di via Pietra dell’Ova, 39 metri quadrati che per anni sono stati un’edicola e che, adesso, sono liberi e abbandonati (base d’asta: 79mila euro); un appartamento di 121 metri quadrati al piano rialzato di via Ficarazzi 19, a due passi da piazza Santa Maria di Gesù (182mila euro); e un altro appartamento, stavolta di 201 metri quadrati, all’ultimo piano del palazzotto storico in via Santa Maria dell’Aiuto 56, a pochi metri dal Castello Ursino (base d’asta 137mila euro).


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