Il Palermo prende tre sonore sberle dall’Udinese. Mattatore della partita, Totò Di Natale che da solo mette in difficoltà l’intera retroguardia rosanero: Punto nevralgico della squadra.
Dall’inizio alla fine della partita gli attaccanti bianconeri, Quagliarella e Pepe, oltre Di Natale, la perforano a piacimento e arrivano sempre dalle parti di Amelia. Poche le proiezioni offensive dei terzini Raggi e Balzaretti. L’Udinese vince la partita a centrocampo dove domina e dove D’Agostino, piazzandosi fra le linee di centrocampo e attacco, riesce a giocare una lunga serie di palle pericolose verso gli attaccanti, quando non giunge direttamente alla conclusione. Palermo, al contrario, senza idee si affida unicamente ai piedi di Liverani che smista tanti palloni. E’ l’unico a lanciare gli attaccanti rosanero. Un attacco che si è dimostrato sterile. Evanescente Jankovic, che toglie anche una palla in area dai piedi di Miccoli. Cavani sbaglia tutto quello che si può sbagliare e anche di più, non è lucido, trattiente troppo la palla concedendo alla squadra avversaria di salire e chiudersi. Miccoli ci prova in tutte le maniere ma non è certo una punta centrale.
Determinante Di Natale, capace di due eurogol a poca distanza l’uno dall’altro che spezzano il morale ai rosanero. I giocatori non mancano nell’impegno ma la manovra è confusa e gli attaccanti non concludono. Ci prova comuque la squadra di Colantuono che nel secondo tempo sembra mettere in difficoltà l’Udinese, fino ad accorciare le distanze con Bresciano, entrato in campo al posto di Jankovic. Sul primo ribaltamento di fronte, dopo un tiro di Quagliarella, l’Udinede ristabilisce subito le distanze con la difesa rosanero incapace di marcare gli uomini di Marino. La partita si chiude qua. Per il Palermo, tutto da rifare.
A.C.