PALERMO – Occhio a ciò che si scrive su Facebook. Si rischia il processo per diffamazione. ‘Scripta manent’ anche se le pagine sono virtuali. È il caso di un vigile urbano sotto accusa per avere “offeso la reputazione” del suo ex comandante, Serafino Di Peri.
Per l’imputato, Tommaso Serra, il pubblico ministero Gaetano Guardì ha firmato il decreto che dispone il giudizio. Nel luglio di sei anni fa, era il 2010, Serra non fu tenero con il suo superiore quando postò sulla bacheca di un amico la frase con cui, in soldoni, sosteneva che dietro la nomina di Di Peri ci fosse addirittura la mafia.
Il comandante non gradì e si è affidato all’avvocato Mauro Torti per presentare una querela. L’imputato è difeso dall’avvocato Salvo Priola, secondo cui, il processo servirà a chiarire l’estraneità del suo assistito alle accuse.