CATANIA – Il commissario del governo, Antonio Martini, ha accolto in cantiere i sindaci di Mineo, Giuseppe Mistretta, e di Aidone, Annamaria Raccuglia, insieme al direttore del cantiere, ai tecnici ed imprese hanno mostrato i lavori in corso.
Quelli di un primo progetto, di natura archeologica, quello per la conoscenza, conservazione e valorizzazione mediatica della “Statio romana” di Casalgismondo.
Oltre un milione e novecentomila euro per studiare un sito di circa cinquemila metri quadrati, recuperarne i reperti e ricostruirne virtualmente i suoi seicento anni di attività, quella di una via di comunicazione tra Catania e Termini Imerese, in epoca imperiale.
Un ritrovamento che assieme ad un cedimento della sponda destra, bloccò i lavori di costruzione dell’invaso completo al 95%, esattamente ventisette anni fa.
Consolidamento e manutenzione
Ovviamente l’attenzione è stata prevalentemente rivolta al cantiere di completamento della diga “Pietrarossa”, circa ottanta milioni di euro, volti al consolidamento, manutenzione straordinaria e adeguamento sismico dei manufatti esistenti.
Ed ancora, il ripristino della sponda destra e condotti di areazione della galleria d’ispezione della sponda, demolizione e ricostruzione del centro direzionale e ripristino della stazione di sollevamento idraulico.
Il completamento incrementerebbe di cinquanta milioni di metri cubi le disponibilità irrigue di una vasta area agricola del calatino ed etnea.
“Cronoprogramma rispettato”
“Ringraziamo il Commissario Martini per averci dato la possibilità di verificare l’esecuzione dei lavori in corso ed il rispetto del loro cronoprogramma, l’opera idraulica è assolutamente strategica per lo sviluppo del nostro territorio e nei mesi successivi continueremo a monitorarne l’ avanzamento”, spiegano Annamaria Raccuglia e Giuseppe Mistretta, rispettivamente sindaci di Aidone e Mineo.
Che proseguono: “Siamo stati rassicurati sul completamento del collegamento con il sistema idrico Don Sturzo, purtroppo, i lavori interessano sì l’impianto di sollevamento a monte di una parte dell’acqua invasata ma non riguardano le opere idrauliche di distribuzione alle nuove zone irrigue, originariamente previste, non vorremmo che si continuasse ad illudere le aspettative di una parte degli agricoltori interessati, ecco perché chiederemo immediate rassicurazioni alla Regione ed al Consorzio di Bonifica della Sicilia Orientale”.