Dipasquale: “Il Pd |lasci stare il Megafono” - Live Sicilia

Dipasquale: “Il Pd |lasci stare il Megafono”

Nello Dipasquale

Nervi tesi nel centrosinistra. A intervenire è il deputato regionale Nello Dipasquale, uno dei leader del Megafono, che replica ad Apprendi e Ferrandelli: “Pensino al bene della Sicilia e non alle loro beghe di partito”.

PALERMO – Nervi tesi sull’asse Pd-Megafono. Ai mal di pancia dei democratici che non digeriscono la doppia appartenenza di alcuni esponenti sia del vertice che della base si aggiunge ora un altro elemento. A chiedere che si attenui la polemica intorno al presidente Crocetta è uno degli esponenti di primo piano del Megafono che proviene dal centrodestra, vale a dire Nello Dipasquale. Il deputato regionale rivolge una secca reprimenda ai colleghi di maggioranza del Partito democratico. “A lettiani e renziani che continuano ad attaccare Crocetta dico di smetterla di pensare a se stessi ed alle proprie beghe, rivolgendo invece l’attenzione al bene della Sicilia, questa è la priorità assoluta”, afferma l’ex sindaco di Ragusa. Il riferimento è alle bordate giunte a Crocetta e ai crocettiani da parte di Pino Apprendi da un lato, e di Fabrizio Ferrandelli dall’altro.

Dipasquale sottolinea il ruolo di mediazione con le forze moderate svolto dal Megafono, che “non è una propaggine del Pd”. A Ragusa infatti la lista Crocetta è in buona parte composta dai fuoriusciti del centrodestra. Il primo è proprio Nello Dipasquale, pidiellino di primo pelo, per sette anni sindaco di Ragusa. Con lui ben nove consiglieri comunali, eletti con liste civiche di centrodestra.

A pochi chilometri dal capoluogo ibleo però il Megafono ed il Partito democratico si contrappongono. A Modica infatti i crocettiani appoggiano l’ex vice-presidente della Provincia Mommo Carpentieri, proveniente dal Pdl, mentre i democratici sostengono Giovanni Giurdanella. Una decisione, quella del Megafono, che non è andata giù alla coordinatrice cittadina Ivana Castello, dimessasi negli scorsi giorni. Dipasquale però precisa: “Noi eravamo pronti ad un accordo, è stato il Pd a non volerlo e a rifiutare la nostra alleanza”.

“Il ruolo del Megafono è importante perché fa da ponte fra il centrosinistra ed il centrodestra – prosegue Dipasquale –, lo dimostra l’esperienza di diverse personalità politiche che sono impegnate a sostegno del governatore Crocetta. Per quelle stesse persone un’idea di politica moderata è una condizione necessaria per impegnarsi. Non sarebbe lo stesso nel Partito democratico o in altre forze politiche”. Intanto la guerra fredda fra democratici e crocettiani non si interrompe. La resa dei conti potrebbe arrivare dopo le elezioni.


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