PALERMO – L’atto di interpello indirizzato ai dirigenti regionali è stato varato dalla giunta pochi giorni fa: il governo Musumeci è alla ricerca di due nuovi superburocrati per affidare loro la guida dei dipartimenti regionali alla Formazione professionale e alla Programmazione. Due incarichi da dirigente per altrettanti settori strategici di mamma Regione. Tra pochi mesi il dipartimento Istruzione e formazione professionale perderà Gianni Silvia, ormai prossimo alla pensione, mentre il settore che si occupa della spesa dei fondi europei è diretto al momento ad interim da Vincenzo Falgares, dirottato nell’ultima rotazione voluta dal nuovo governo agli Affari extraregionali.
Le delibere di giunta aprono alla selezione interna tra i dirigenti presenti nella pianta organica di Palazzo d’Orleans, così come previsto dalla legge, ma su quelle due poltrone potrebbero comunque sedersi due ‘esterni’. I requisiti richiesti nei due bandi, infatti, sono molto stringenti e qualora la selezione interna non dovesse andare a buon fine si aprirebbe la strada ai superburocrati che non fanno parte del ruolo dei dirigenti regionali, che andrebbero a prolungare l’elenco dei manager chiamati in passato a gestire la cosa pubblica: da Romeo Palma, che guidò l’ufficio Legislativo e legale all’epoca del governo Crocetta, al Ludovico Albert, deus ex machina della Formazione ai tempi di Lombardo, passando per l’ex ragioniere generale Biagio Bossone e l’ex capo del dipartimento Energia Gianluca Galati, arrivati anche loro con il governatore padre dell’Mpa. Della galleria fa parte anche Patrizia Monterosso, che ha attraversato i governi Lombardo e Crocetta a Palazzo d’Orleans ricoprendo la carica di segretario generale.
Adesso la giunta Musumeci chiede ai candidati dirigenti generali requisiti specifici: il nuovo capo della Formazione professionale, ad esempio, dovrà avere una esperienza “maturata nell’ambito di attività tecnico-istituzionali presso organismi nazionali e sovranazionali”. Richiesta anche una “esperienza pluriennale in programmazione, progettazione e gestione di programmi finanziati con risorse regionali, nazionali ed europee”. Requisiti analoghi anche per il dipartimento della Programmazione, dove sono richieste “elevate competenze gestionali, amministrative e organizzative” ottenute “attraverso esperienze di amministrazione o gestione conseguite presso amministrazione regionale o altre amministrazioni o enti pubblici o privati”.
Qualora gli atti d’interpello dovessero andare a vuoto, il governo si orienterebbe sulla scelta degli ‘esterni’. Anzi, norma alla mano, quella ricognizione avviata dalla giunta è proprio uno dei presupposti necessari per poi, eventualmente, “pescare” al di fuori della Regione. Del resto ai primi di febbraio era stato lo stesso governatore ad affermare pubblicamente di “pensare a un dirigente esterno” per la guida del dipartimento della Programmazione. Il nome che circola da settimane a Palazzo d’Orleans è quello di Roberto Sanfilippo, molto gradito a Musumeci, che prenderebbe quindi il testimone da Falgares. Per la Formazione professionale, invece, il più accreditato sembra Gianni Bocchieri, siciliano già alla guida di questo settore in Regione Lombardia.