La presidenza dell’Ars ha esteso il cosiddetto “diritto di tribuna” anche al Partito Socialista Italiano.
La decisione origina dal fatto che quest’ultimo è presente in nove consigli regionali italiani (Lazio, Marche, Umbria, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Toscana, Emilia-Romagna) e che, quindi, risulta integrare a pieno i requisiti sulla scorta dei quali, nei giorni scorsi, la presidenza ha concesso il diritto di tribuna ad alcune forze politiche che, pur non avendo raggiunto alle ultime elezioni regionali il quorum necessario a eleggere rappresentanti all’Assemblea Regionale Siciliana, sono però presenti alla Camera e al Senato o in cinque Consigli regionali.
Il presidente dell’Ars, Francesco Cascio (nella foto), precisa: “Come ho già detto nel corso della conferenza stampa tenutasi qualche giorno fa, ritengo opportuno riconoscere ai partiti politici non rappresentati in seno all’Ars, ma che sono, però, espressione di una consistente frazione del corpo elettorale, la possibilità di partecipare all’attività parlamentare e manifestare la propria opinione sulle iniziative legislative oggetto d’esame, entro i limiti consentiti dalle leggi vigenti e dal regolamento interno”.
“Credo sia corretto – conclude Cascio – per non incorrere in ingiuste disparità di trattamento, che, il diritto di tribuna, introdotto in prima istanza su impulso di Idv e Sel, sia riconosciuto, altresì, a tutte quelle realtà che possiedono i requisiti individuati ai fini della sua concessione”.