PALERMO – Dal prossimo gennaio 2020, la Regione Siciliana non si farà più carico del servizio di assistenza igienico-personale per gli studenti disabili. Lo si apprende da una lettera della Città Metropolitana di Messina del 12 novembre, in cui si legge che il dipartimento regionale della Famiglia e delle politiche sociali ha notificato la scadenza a Città Metropolitane e Liberi Consorzi dell’Isola. “Tale competenza, finora mantenuta sussidiariamente, è di esclusiva pertinenza delle scuole – continua la nota – che devono provvedervi con proprio personale adeguatamente formato”. La notizia è stata accolta con rabbia dai circa duemila assistenti specializzati che verrebbero tagliati fuori dal servizio, e da alcuni esponenti della politica siciliana.
Il sindacato Slai Cobas denuncia una situazione oggetto di scontro con le istituzioni ormai da mesi: “Ribadiamo ancora una volta che per il collaboratore scolastico statale non è previsa, nel Contratto collettivo nazionale di lavoro, alcuna assistenza di tipo specialistico nei confronti degli studenti disabili ma solo di base e generica. Su questo punto nessuna legge vigente può essere strumentalmente interpretata solo per motivi di bilancio e di tagli sulla pelle di studenti disabili, famiglie e assistenti specializzati. A partire dalla Costituzione, passando per la legge 104/92 e le norme nazionali e regionali specifiche, fino ad arrivare al decreto legge 66 del 2017 (peraltro non ancora in applicazione)”. “Gli studenti disabili, per esercitare il loro pieno diritto allo studio, devono avere garantite tutte le figure specializzate e tutti i servizi di assistenza di cui hanno bisogno – precisa Donatella Anello, responsabile terzo settore del sindacato –. Compresa l’assistenza igienico-personale, che non può che essere esclusiva e dedicata, quindi specializzata”.
Condanna la scelta della Regione anche Claudio Fava, deputato del Gruppo misto all’Assemblea Regionale Siciliana: “È una scelta scellerata che avrà pesantissime ricadute sul diritto allo studio per migliaia di studenti e le loro famiglie – commenta –. Le funzioni che attualmente vengono garantite da personale qualificato, con almeno 900 ore di corso di formazione, dovrebbero, secondo quanto previsto dalla Regione, essere svolte da personale interno alla scuola con una formazione limitata ad appena 40 ore e senza la certezza di poter garantire standard adeguati. Una situazione assolutamente inaccettabile che colpisce, come al solito, le fasce più deboli per fare cassa”.
Dello stesso avviso anche Leoluca Orlando, sindaco della Città Metropolitana di Palermo, che considera la scelta, “se confermata, di inaccettabile disinteresse dopo il ‘pasticcio legislativo’ con cui l’ente ha assunto la titolarità di competenza regionale di tale servizio. La Città Metropolitana di Palermo porrà in essere ogni azione e avanti ad ogni organo competente – continua – per impedire una palese violazione di diritti costituzionalmente garantiti”. Orlando inoltre comunica che “i servizi di integrazione scolastica per gli studenti diversamente abili degli istituti medi superiori del territorio metropolitano di Palermo saranno assicurati con certezza dalla Città Metropolitana sino al 21 dicembre prossimo”.
Barbara Evola e Katia Orlando, consiglieri comunali del capoluogo per Sinistra Comune, parlano di “provvedimento inaccettabile, che colpisce le fasce più deboli e mortifica il qualificato lavoro degli assistenti igienico-personale. Oltre alla lesione del diritto alla continuità lavorativa e del riconoscimento delle competenze degli operatori ultra ventennali, saranno gli studenti con disabilità a subire gravi conseguenze. La Regione non può adottare strategie politiche volte soltanto al risparmio – proseguono Evola e Orlando –, come accade drammaticamente da anni a livello nazionale e regionale. Chi ritiene di potere affidare un ulteriore incarico al personale scolastico non conosce il mondo della scuola, ormai da tempo senza idonei strumenti finanziari e di personale”.
Le denunce che arrivano dalla politica vengono accolte ‘con riserva’ dalla sigla sindacale: “Se da un lato le famiglie e gli assistenti da noi rappresentati stanno apprezzando le prese di posizione pubbliche di denuncia e critica verso il governo regionale – commenta Anello –, dall’altro lato auspicano che le parole dichiarate si trasformino in reali e concrete azioni politiche tese a rigettare al mittente questo provvedimento e ad arrivare a una soluzione definitiva della questione: non la cancellazione, ma la salvaguardia di un modello di specializzazione e professionalità siciliano, l’assistenza igienico-personale specializzata, che deve invece essere esportato in tutto il resto d’Italia”.
Antonio Costanza, vicepresidente di Anffas Sicilia (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale), raccomanda cautela su un tema “assai complesso e delicato. Credo che la nota in questione costituisca una cattiva interpretazione – osserva – e che in realtà i servizi continueranno da gennaio così come sono adesso: la ‘fotografia’ regionale è assai variegata in tutta la Sicilia, e scelte frettolose corrono il rischio di generare il blocco di un sistema molto delicato e articolato. In ogni caso, nonostante questo sistema presenti diverse criticità, quanto ottenuto fino a oggi deve essere visto come un punto di partenza per migliorarlo affinché agli studenti con disabilità sia finalmente garantito il diritto allo studio con serenità, continuità e qualità. Ricordiamo alle istituzioni preposte – conclude Costanza – che, qualsiasi scelta venga presa, occorre ascoltare e tener conto delle persone con disabilità, così come sancito dall’articolo 3 dalla convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità”.
“Invitiamo il governo Musumeci e l’Ars ad aprire un confronto con tutti i soggetti coinvolti per trovare una soluzione – dicono il commissario della Cisal Sicilia, Nicola Scaglione, e il segretario provinciale del Csa-Cisal di Messina, Clara Crocè –. Però una cosa è certa: non possiamo far pagare ai più deboli le colpe di altri, va garantito a ogni costo tutto l’anno scolastico. La nota con cui la Regione ha nei fatti ‘scaricato’ sul personale delle scuole il servizio di assistenza igienico-personale degli studenti disabili è inaccettabile – spiega il sindacato –, per non parlare delle condizioni sempre più critiche in cui si costringono a operare Città Metropolitane e Liberi Consorzi, ormai al collasso. Per fornire un servizio di qualità serve personale adeguatamente preparato e non si può pensare di averlo entro dicembre, né si possono ‘buttare a mare’ migliaia di operatori che finora hanno garantito un’adeguata assistenza agli studenti. Per questo abbiamo chiesto al governatore Musumeci, all’assessorato alla Famiglia e alla Quinta commissione Ars un’audizione immediata sulla situazione di Messina e di tutte le province siciliane”.
Intanto Slai Cobas dichiara lo stato di agitazione e mobilitazione di assistenti e famiglie degli alunni già a partire da lunedì, annunciando che si appresta a “inviare un ampio carteggio di denuncia alla Prefettura di Palermo, per il rischio di innescare una bomba sociale, e al Quirinale a Roma”, e che inoltrerà “richieste di incontri urgenti al presidente del Consiglio, al Ministero dell’Istruzione e al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Si tratta del bene reale della vita scolastica degli studenti disabili, dei diritti delle famiglie e del diritto al lavoro di migliaia di assistenti”.