Disagi nei pronto soccorso | Razza scrive ai commissari - Live Sicilia

Disagi nei pronto soccorso | Razza scrive ai commissari

Commenti

    occorrerebbe fare presente all’onorevole assessore, visto che forse non sa di cosa sta parlando, che invece di stanziare soldi per il “decoro” delle sale di attesa, dei PS, occorrerebbe creare reparti capienti per le patologie più richieste e cioè:Geriatria e lungodegenza; cardiologia; Pneumologi e ortopedia.
    Ma soprattutto, per evitare che i poveri ammalati restino sulle barelle nei corridoi dei PS per 6/8/10 giorni, dotare i pronto soccorso di più Medici, infermieri e ausiliari……
    solo cosi i pronto soccorso non saranno intasati e si garantirà all’ammalato la dignità di essere curato professionalmente e di un LETTO

    Gentile Assessore la lettera è opportuna e condivisibile ma ha notato che tutte le aziende sono paralizzate in attesa della nomina ufficiale dei DG? Perchè questo ritardo? Questo blocco non ci aiuta.

    Cambia i commissari.

    Forse è meglio cambiare assessore?

    ….in attesa dei risultati delle elezioni Europee!!!

    La solita fuffa. Bed manager di cosa? di posti che non ci sono? Barelle nei reparti unica soluzione possibile
    Un pò di serietà per favore, la gente è stanca di queste chiacchiere!

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Già alle 22 la situazione non lasciava presagire nulla di buono. Almeno 700 ragazzini, età media dai 14 ai 18, ammassati come bestie. Qual è la capienza del locale? Quanti biglietti sono stati venduti? Pare abbiano falsificato i biglietti…ma quanti? E perché se è successo gli stessi organizzatori non denunciano. Eravamo lì , seconda esperienza che per lungo tempo sarà anche l’ultima, per ragazzine di prima liceo; 35 o 40 euro a cranio per il Privé , che serve per convincere noi genitori su un modello di sicurezza che invece è totalmente assente. Alcool servito senza alcun controllo e, ragazzine evidentemente ubriache, accompagnate fuori ed “affidate” ai primi adulti malcapitati in attesa dei figli. Il problema non sono i ragazzetti facinorosi, è tutto il sistema dall’organizzazione al controllo, che non funziona.

La notizia della scomparsa di don Maurizio Francoforte mi ha profondamente toccato. È difficile trovare le parole per descrivere una perdita così grande, ma i ricordi e l’amore che ha lasciato in chi lo ha conosciuto parlano per lui. Don Maurizio non era solo un parroco, ma un padre accogliente, una guida silenziosa e costante, capace di vedere il meglio in ognuno e di spronare chiunque a crederci davvero. Il suo sorriso, la sua voce che trasmetteva calore e fermezza, la sua presenza sempre pronta a dare conforto rimarranno impressi nei cuori di chi ha avuto il dono di incrociare il suo cammino. Penso ai giovani che seguiva con passione, ai sogni che aiutava a coltivare, alle famiglie che accompagnava con delicatezza. Il suo amore per Brancaccio e il desiderio di riscatto erano il segno tangibile di una fede che si faceva concreta, che scendeva nelle strade, che sapeva sporcarsi le mani. E quel bastone di Fratel Biagio, che ha voluto accanto a sé anche nel momento dell’addio, sembra raccontare meglio di ogni parola il suo cammino: saldo, instancabile, ricco di speranza. Don Maurizio era un dono per tutti noi, un esempio luminoso di cosa significhi vivere per gli altri. E anche ora, nel dolore della sua assenza, so che il suo insegnamento e il suo amore continueranno a guidare e ispirare molti.

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