PALERMO – Allo scoccare delle 20.30 arriva il consueto messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dal Palazzo del Quirinale. Tanti i temi toccati dal Capo dello Stato durante gli auguri, partendo dalla rielezione e dagli eventi politici e istituzionali che hanno caratterizzato il 2022.
Poi il pensiero alla guerra in Ucraina “che sta insanguinando il nostro Continente”. “Il 2022 è stato l’anno della folle guerra scatenata dalla Federazione russa”, ha detto Mattarella aggiuingendo: “La risposta dell’Italia, dell’Europa e dell’Occidente è stata un pieno sostegno al Paese aggredito e al popolo ucraino, il quale con coraggio sta difendendo la propria libertà e i propri diritti. Se questo è stato l’anno della guerra, dobbiamo concentrare gli sforzi affinché il 2023 sia l’anno della fine delle ostilità, del silenzio delle armi, del fermarsi di questa disumana scia di sangue, di morti, di sofferenze”.
“La pace è parte fondativa dell’identità europea e, fin dall’inizio del conflitto, l’Europa cerca spiragli per raggiungerla nella giustizia e nella libertà”, ha detto il Presidente della Repubblica.
Quindi il saluto a Papa Francesco e il cordoglio dell’Italia per la morte del Papa emerito Benedetto XVI.
Mattarella ricorda la pandemia e i problemi sociali. “Gli ultimi anni sono stati duri. Ciò che abbiamo vissuto ha provocato o ha aggravato tensioni sociali, fratture, povertà. Dal Covid, purtroppo non ancora sconfitto definitivamente, abbiamo tratto insegnamenti da non dimenticare. Abbiamo compreso che la scienza, le istituzioni civili, la solidarietà concreta sono risorse preziose di una comunità, e tanto più sono efficaci quanto più sono capaci di integrarsi, di sostenersi a vicenda. Quanto più producono fiducia e responsabilità nelle persone. Occorre – ha detto il presidente della Repubblica operare affinché quel presidio insostituibile di unità del Paese rappresentato dal Servizio sanitario nazionale si rafforzi, ponendo sempre più al centro la persona e i suoi bisogni concreti, nel territorio in cui vive”.
“So bene – ha aggiunto il presidente – quanti italiani affrontano questi mesi con grandi preoccupazioni. L’inflazione, i costi dell’energia, le difficoltà di tante famiglie e imprese, l’aumento della povertà e del bisogno. La carenza di lavoro sottrae diritti e dignità: ancora troppo alto è il prezzo che paghiamo alla disoccupazione e alla precarietà. Allarma soprattutto la condizione di tanti ragazzi in difficoltà. La povertà minorile, dall’inizio della crisi globale del 2008 a oggi, è quadruplicata”. Mattarella ha quindi evidenziato che “le differenze legate a fattori sociali, economici, organizzativi, sanitari tra i diversi territori del nostro Paese, tra Nord e Meridione, per le isole minori, per le zone interne, creano ingiustizie, feriscono il diritto all’uguaglianza”.
Poi il Capo dello Stato ha fatto riferimento alle sfide del futuro. “Pensiamo alle nuove tecnologie, ai risultati straordinari della ricerca scientifica, della medicina, alle nuove frontiere dello spazio, alle esplorazioni sottomarine. Scenari impensabili fino a pochi anni fa e ora davanti a noi”, ha detto Mattarella aggiungendo: “Sfide globali, sempre. Perché è la modernità, con il suo continuo cambiamento, a essere globale. Ed è in questo scenario, per larghi verso inedito, che misuriamo il valore e l’attualità delle nostre scelte strategiche: l’Europa, la scelta occidentale, le nostre alleanze. La nostra primaria responsabilità nell’area che definiamo Mediterraneo allargato. Il nostro rapporto privilegiato con l’Africa. Dobbiamo stare dentro il nostro tempo – le parole del presidente -, non in quello passato, con intelligenza e passione”.
“La sfida, piuttosto, è progettare il domani con coraggio”, l’invito di Sergio Mattarella che poi parla di trasizione ecologica e transizione digitale.
“Mettere al sicuro il pianeta – ha detto l’inquilino del QUirinale -, e quindi il nostro futuro, il futuro dell’umanità, significa affrontare anzitutto con concretezza la questione della transizione energetica. L’energia è ciò che permette alle nostre società di vivere e progredire. Il complesso lavoro che occorre per passare dalle fonti tradizionali, inquinanti e dannose per salute e ambiente, alle energie rinnovabili, rappresenta la nuova frontiera dei nostri sistemi economici”.
Infine l’appello ai giovani. “Siamo tutti colpiti dalla tragedia dei tanti morti sulle strade. Troppi ragazzi perdono la vita di notte per incidenti d’auto, a causa della velocità, della leggerezza, del consumo di alcol o di stupefacenti. Quando guidate avete nelle vostre mani la vostra vita e quella degli altri. Non distruggetela per un momento di imprudenza. Non cancellate il vostro futuro”.
Infine le ultime battute. “Guardiamo al domani con uno sguardo nuovo. Guardiamo al domani con gli occhi dei giovani. Guardiamo i loro volti, raccogliamo le loro speranza. Facciamole nostre. Facciamo sì – ha concluso Mattarella – che il futuro delle giovani generazioni non sia soltanto quel che resta del presente ma sia il frutto di un esercizio di coscienza da parte nostra. Sfuggendo la pretesa di scegliere per loro, di condizionarne il percorso”.