PALERMO – Anche a Palermo, come nelle principali città italiane, Silb Confcommercio Palermo (che rappresenta locali da ballo e discoteche) darà vita domani, martedì 6 luglio, dalle 8 alle 10, a un simbolico presidio che si svolgerà davanti alla sede regionale della Rai.
Sarà l’ennesima forma di civile protesta della categoria contro le decisioni, ritenute illogiche, incoerenti e inique, del Governo nazionale che ancora non ha autorizzato la ripresa delle attività dopo circa 17 mesi di stop. Il presidente del Silb di Palermo, Vincenzo Grasso, consegnerà al caporedattore della Rai tutto il materiale fotografico e video raccolto nelle ultime settimane che testimonia gli esempi di abusivismo e illegalità verificatisi su tutto il territorio nazionale.
“Con certe decisioni irrazionali – spiega Grasso – viene precluso il nostro diritto costituzionale al lavoro e alla libera impresa e indirettamente si finisce con il favorire l’abusivismo con l’inevitabile dilagare di tanti fenomeni di illegalità. Ma con questo andazzo si stanno anche creando situazioni pericolose sotto l’aspetto sanitario perché mancano le condizioni minime di sicurezza per gli utenti. Le immagini con cui supporteremo la nostra protesta documentano assembramenti e situazioni che non rispettano nemmeno minimamente i protocolli sanitari che invece sarebbero garantiti dalle nostre aziende che stanno subendo un ostracismo incomprensibile. Tutta l’Italia è ripartita già da alcune settimane tranne noi”. Grasso ricorda come la chiusura dei locali da ballo e delle discoteche stia creando un grave danno economico non soltanto agli imprenditori del settore ma anche a tutti i dipendenti, stabilizzati o con contratto stagionale, che da un anno e mezzo sono in mezzo alla strada.
“Una mazzata per migliaia di persone – conclude -. Barman, addetti alla security, fotografi, videomaker, coreografi, grafici, social media manager, allestitori, fonici, tecnici, manutentori, costumisti, elettricisti,hostess, addetti alle pulizie, camerieri e tutte le specifiche professionalità artistiche e creative dell’industria dell’entertainment: cosa potranno raccontare ancora alle loro famiglie?”