ROMA – Bisogna operare una netta separazione tra il regno di Dio e ogni regno terreno. E’ stato questo il perno del discorso tenuto da papa Benedetto XVI, ieri, al termine della Santa Messa celebrata in San Pietro. “Essere discepoli di Gesù significa non lasciarsi affascinare dalla logica mondana del potere, ma portare nel mondo la luce della verità e dell’amore di Dio” queste le parole accorate del Pontefice.
“Lasciamo che Cristo converta i nostri cuori e le nostre mentalità – ha continuato Benedetto XVI – per riconoscere che la vera grandezza e pienezza dell’uomo sono unicamente nello stare con Dio e nell’amore ricevuto e donato”. Di qui, la preghiera che la benedizione del Signore conduca l’umanità “verso la pace”. Non armi, violenza, potere, quindi, ma testimonianza della verità e dell’amore. Essere discepoli di Cristo significa convertirsi e donare la vita per le persone amate, per Benedetto XVI è questo l’insegnamento per i cristiani di tutto il mondo.
Benedetto XVI ha poi affermato che il “Regno di Cristo è stato affidato alla Chiesa che ne è germe e inizio”. Ha quindi invitato a pregare per i nuovi cardinali e subito dopo, nei saluti in francese, si è rivolto in particolare ai tanti pellegrini libanesi giunti per accompagnare il neo porporato Béchara Raï.“Prolungare l’opera salvifica di Dio convertendosi al Vangelo”. E’ questa, infine, la chiamata che tocca il cuore di ogni fedele, dice il Papa, perché Cristo Re, “non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare testimonianza alla verità”.