Quando manca la grinta, quando la paura inizia a travolgere la squadra, quando manca il coraggio, c’è lui, Giulio Migliaccio, icona del Palermo battagliero.
Oggi il mediano, in sala stampa, ha confermato il suo recupero, e ha naturalmente affrontato il tema dell’anno rosanero: “Sono qui da 4 anni è questo traguardo è il coronamento di un percorso sempre in crescendo realizzato dalla squadra in questi anni. Io faccio parte dello zoccolo duro di questa squadra e confermo l’idea mia, e non solo, che la fortuna di questa squadra provenga da questo gruppo di giocatori. Se non sei una squadra solida, capitanata da un grande allenatore non arrivi a traguardi come questo. Mi sento di fare i complimenti a tutti, anche alla gente, per questo traguardo eccezionale. l’Inter parte favorita, ma nella partita secca può succedere di tutto”.
Migliaccio mette ai raggi x la formazione nerazzurra: “Dell’Inter dobbiamo temere tutto. E’ una squadra abituata a questi appuntamenti e quella di domenica è senza dubbio una delle finali meno importanti disputata dai nerazzurri in questi anni. Noi dobbiamo fare la partita perfetta e potrebbe anche non bastare. Speriamo che loro non siano in una giornata entusiasmante visto che conosciamo il loro valore”. 35 mila tifosi palermitani allo stadio Olimpico, Migliaccio commenta così: “Siamo orgogliosi di questo affetto, sapendo anche che vivendo su un’isola gli spostamenti non sono semplici e apprezziamo questa grande mobilitazione. Per noi è fondamentale il loro apporto mentre per l’Inter questo aspetto può influire di meno”.
Poi una battuta sul futuro: “Credo sia inopportuno parlare di mercato adesso. Leggo che esistono tante richieste per i giocatori del Palermo ma credo sia giusto rinviare tutto a dopo partita con l’Inter”. Per Migliaccio nessun fioretto in caso di vittoria della Coppa: Da buon napoletano sono scaramantico e non ho pensato a questo. Preferisco giocarmi la partita e non pensare a queste cose”.