PALERMO – Il Tribunale del Riesame ha concesso gli arresti domiciliari a Domenico Di Carlo, finito in manette nell’inchiesta che ha travolto il Ciapi. Di Carlo è difeso dagli avvocati Mario Bellavista e Ivano Natoli che ha respinto con fermezza le accuse che gli vengono mosse dalla Procura. Hanno pure prodotto della documentazione a sua discolpa.
Di Carlo, accusato di corruzione nel corso degli anni, è stato componente del direttivo del Consorzio Asi di Palermo, per conto del quale ha gestito il progetto “IN.LA” Sicilia, membro del Cda della Gesap e segretario amministrativo del partito Popolari Italia di Domani. Incarico da cui si è ora dimesso.
Secondo l’accusa, il prezzo della sua corruzione sarebbero state due buste contenente 5 mila euro in contanti – è stato Sergio Colli a dichiarare di avergliele consegnate – e il pagamento di materiale elettorale in favore del partito Cantiere popolare in occasione della amministrative a Palermo nel 2012. Tutte ipotesi che Di Carlo ha respinto al mittente. Nel frattempo si sono affievolite le esigenze cautelari e gli sono stati concessi i domiciliari.