PALERMO- “Siamo stanchi: delle chiacchiere, della solidarietà, di tutti quelli che dicono che vogliono bene a Brancaccio e poi se ne fregano. Sì, io e la comunità siamo veramente stanchi”. Don Maurizio Francoforte, parroco di San Gaetano, la chiesa del beato Pino Puglisi, martire della giustizia e della speranza, è davvero stanco, a sentire la sua voce. Un attimo prima della telefonata, ha inviato le foto dell’ultimo scempio: il parco giochi devastato alla rotonda Norman Zarcone. Una struttura pensata per i bambini del quartiere.
“Non venite più a Brancaccio”
“Non conosco il motivo di tanta violenza – dice don Maurizio -. Forse si cerca legna per le vampe di San Giuseppe che creeranno molti problemi. In ogni caso, il parco giochi è soltanto la spia di un abbandono più generale. Negli anni, di fatto, nonostante le promesse, il quartiere è tornato indietro e ha conosciuto una drammatica involuzione. Qui vengono in tanti, a cominciare dai politici, che danno fiato a vane promesse. Bene, devono sapere che il parroco di Brancaccio e la gente non ne possono più. Voglio lanciare un monito che suonerà provocatorio, ma corrisponde al mio sentire: non venite più qui, non venite a Brancaccio. Se dovete fare il safari della solidarietà, restate a casa. Almeno sapremo che possiamo contare soltanto sulle nostre forze”.
I progetti per il quartiere
Eppure, qualcosa sembra muoversi, proprio a Brancaccio. Dopo che si è sbloccata la vicenda lunghissima dell’asilo sognato da padre Puglisi, con un voto del consiglio comunale, ora c’è il progetto per la piazza. Tuttavia – a sentire don Maurizio – è come se l’immagine del futuro fosse offuscata da un presente cupo. “Ci sono persone che hanno il dovere di fare qualcosa per questo territorio che è in stato di degrado. O si impegnano subito, oppure è inutile promettere. Serve concretezza. Siamo soli? Almeno ditelo chiaro e tondo. Così sapremo che possiamo reggerci soltanto sulle nostre spalle. Io sono il parroco e posso pulire un metro di strada, davanti alla chiesa. Più di questo non riuscirei… Lo ripeterò con forza, tutte le volte che serve: chi non ama Brancaccio resti a casa sua”.