PALERMO – E’ stata trovata sgozzata in casa, in un’abitazione di via Tommaso Aversa, nel quartiere Zisa. A lanciare l’allarme alla polizia è stato il fratello della donna, che non aveva sue notizie da due giorni. Ogni telefonata cadeva nel vuoto da 48 ore ed oggi, una volta arrivato a casa sua, non ha ricevuto alcuna risposta alla porta.
Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco e la polizia. La donna, Grazia Rosaria Quatrini, 63 anni, era vedova e viveva da sola con il suo cane nell’appartamento al civico 18. E’ stata trovata in un lago di sangue, nuda, distesa sul pavimento del corridoio che conduce alla camera da letto. La ferita alla gola rilevata dal medico legale era profondissima. Ed è stata mortale. Accanto al corpo ormai senza vita, un coltello da cucina e il collo di una bottiglia: secondo gli uomini della Omicidi della squadra mobile, guidati da Carmine Mosca, potrebbe essere stata questa l’arma con la quale la donna è stata sgozzata.
Un taglio netto che l’ha uccisa sul colpo e che avrebbe rappresentato il culmine di una colluttazione. Secondo gli investigatori, infatti, la vittima avrebbe tentato di difendersi e sarebbe anche stata colpita con un coltello sulla testa, dove il medico legale ha rilevato un’altra ferita. Lo stesso coltello da cucina trovato vicino al suo corpo senza vita e leggermente sporco di sangue. Sul posto i fratelli della signora Quatrini: due uomini e una donna.
Dopo ore di ricerche, la squadra mobile è riuscita a rintracciare l’uomo che avrebbe avuto una relazione con la vittima. Si tratta di un avvocato in pensione di ottant’anni, spesso notato anche dai vicini in compagnia della donna. La polizia l’ha interrogato fino a tarda sera per fare luce su quanto successo: in base a quanto constatato dal medico legale, infatti, la morte della donna risalirebbe ad almeno un giorno fa. Da allora, la luce nel suo appartamento era rimasta accesa. Al momento, però, dall’interrogatorio con l’ottantenne non sarebbero venuti a galla elementi rilevanti. L’anziano sarebbe infatti sotto choc, ma per la polizia è ormai certo che i due avessero un rapporto burrascoso, che si snodava tra liti ed urla che sarebbero avvenute quasi sempre ad ora di pranzo, come raccontano i residenti della zona. L’ultima lite risalirebbe a venerdì scorso: dopo allora l’uomo non sarebbe stato più visto a casa della Quatrini.
Chi abita nella zona racconta di avere notato la luce accesa da giorni nell’abitazione in cui abitava l’anziana, ma di non essersi riuscito a spiegare il perché. Stando ad alcune testimonianze, inoltre, più volte gli operatori del 118 sarebbero intervenuti in aiuto della Quatrini spesso trovata ubriaca. La donna, infatti, avrebbe avuto problemi con l’alcol, ma allo stesso tempo conduceva una vita tranquilla. “Scendeva da casa ogni mattina con il cane – racconta il titolare di un bar all’angolo con la vicina via Serradifalco – e prendeva un caffè qui.
Poi andava a comprare le sigarette e tornava a casa. Ogni tanto la vedevamo con questo anziano, li sentivamo urlare. Forse era depressa, perché prendeva psicofarmaci, ogni tanto chiedeva a qualcuno di noi di recarsi in farmacia per ritirarli”. Grazia Rosaria Quatrini viveva con la pensione di reversibilità del padre morto diversi anni fa: “L’unico suo motivo di vita sembrava essere quel cane – dice un negoziante della zona – era sempre con lui”. Luna, questo il nome del barboncino grigio che si trova sul balcone con le persiane chiuse, avrebbe vegliato la sua padrona fino ad oggi, quando è stata trovata in casa senza vita.