Don(n)a un fiore |Contro il femminicidio - Live Sicilia

Don(n)a un fiore |Contro il femminicidio

La mostra aderisce alla Campagna Nazionale “Fermate il femminicidio” e si avvale della collaborazione del Comune di Paternò che ha inserito l’esposizione di Vincenzo Papa e Salvo Cataneo all’interno del programma “Eventi di Marzo” organizzato dall’Assessorato comunale alla Cultura.

dallì 8 al 23 marzo
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Paternò (CT) – Dall’8 al 23 marzo 2014, le sale del Palazzo di Città (ex Palazzo Alessi) di Piazza Umberto a Paternò ospiteranno, DON(N)A UN FIORE l’esposizione fotografica di Vincenzo Papa e Salvo Cataneo. L’esposizione, visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, con ingresso libero, sarà inaugurata sabato 8 marzo 2014 alle 18.30. Una donna, un fiore, una foto. Con questa idea di base, Papa e Cataneo, entrambi di Noto, hanno realizzato lo shooting fotografico on the road denominato appunto DON(N)A UN FIORE (gioco di scatti e di parole).

Composta di quarantacinque scatti fotografici, DON(N)A UN FIORE aderisce alla Campagna Nazionale “Fermate il femminicidio” e si avvale della collaborazione del Comune di Paternò che ha inserito l’esposizione di Vincenzo Papa e Salvo Cataneo all’interno del programma “Eventi di Marzo” organizzato dall’Assessorato comunale alla Cultura.

Vincenzo Papa ama affermare di essere “predisposto geneticamente alla fotografia con il vizio dell’architettura. Condizione irrimediabile”. Di recente ha presentato l’esposizione fotografica “Ritrattò” Per Salvo Cataneo, invece, la fotografia è: “un gioco da bambino, un lavoro da adulto. Una vita per la foto”.

“Un sorriso, una smorfia, uno sguardo per un fiore – spiegano Vincenzo Papa e Salvo Cataneo – è quanto abbiamo chiesto alle ragazze, alle bimbe, alle donne di tutte le età insomma. Lo abbiamo fatto con semplicità e gentilezza, fermandole per strada e regalando loro un fiore: un gesto piccolo ma dal grande significato. A quel punto – hanno aggiunto i due fotografi – abbiamo chiesto loro di partecipare al nostro shooting fotografico facendole diventare, per qualche minuto,le nostre muse”.


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