CATANIA – Si terrà nei primi giorni di dicembre la prima delle udienze per decidere sul rinvio a giudizio delle 48 persone coinvolte nel blitz Athena, dello scorso aprile. Lo ha stabilito la sezione del Giudice per le indagini preliminari di Catania.
L’udienza è dunque fissata per il prossimo 3 dicembre nell’aula bunker del carcere Bicocca. Nel procedimento giudiziario, che riguarda il clan mafioso dei Laudani nella zona di Paternò, furono coinvolti anche tre uomini politici del paese: il sindaco Nino Naso e gli ex assessori Salvatore Comis e Pietro Cirino.
Mafia e politica a Paternò: il processo
I tre sono accusati di essersi messi a disposizione dei clan, soprattutto degli esponenti dei Laudani Vincenzo Morabito e Natale Benvenga, per avere dei vantaggi elettorali nelle elezioni amministrative del giugno 2022.
Secondo la Procura catanese, Comis sarebbe stato nominato assessore perché uomo di fiducia del clan, mentre il sindaco Naso avrebbe fatto assumere due persone vicine ai Laudani nell’azienda che smaltisce i rifiuti a Paternò. Sempre secondo l’accusa, Cirino avrebbe fatto da intermediario in queste presunte trattative.
Il Riesame
La settimana scorsa sullo stesso caso si è tenuta un’udienza del tribunale del Riesame, che doveva valutare l’applicabilità delle misure di custodia cautelare proprio su Naso, Cirino e Comis.
Il Giudice per le indagini preliminari aveva negato la necessità di misure cautelari per Naso e Comis, argomentando che doveva “escludersi la sussistenza dei necessari gravi indizi di reato”. L’atto era stato impugnato dalla procura di Catania.
Nel corso dell’udienza del Riesame gli avvocati difensori hanno sostenuto che la nomina di Comis ad assessore era legata tutta a dinamiche politiche e che non c’era stato un intervento della mafia. La decisione del tribunale è attesa nel giro di un mese.