PALERMO – Il mercato del lavoro in Sicilia non è “rosa”, con indicatori in peggioramento e una forbice che si allarga a dismisura rispetto al resto del Paese: sono sempre meno le donne impiegate nell’isola, aumenta la difficoltà delle giovani a trovare un posto e chi ce l’ha è in età avanzata con la popolazione lavorativa femminile più invecchiata. E’ una fotografia impietosa quella che emerge da uno studio dell’ufficio statistica della Regione siciliana Nell’isola le donne occupate, il dato è relativo al 2018, sono 489.536, 9 mila in meno (-1,8%) rispetto al 2008, l’anno orribile della crisi. Nello stesso periodo l’occupazione femminile in Italia mostra, viceversa, una crescita di quasi 500 mila (+5,4%) posti, “un vitale supporto, considerando che nello stesso periodo l’occupazione maschile ha visto una flessione di circa 374 mila posti (-2,7%) e, nella sola Sicilia, una perdita di 107 mila posti (-10,9%)”, si legge nel rapporto. L’occupazione femminile rappresenta il 35,9% del totale dell’isola (2 punti in più rispetto ai dieci anni precedenti), “risulta però altrettanto evidente il suo progressivo invecchiamento”.
La crescita è determinata soprattutto dalla permanenza nell’attività lavorativa delle donne con più di 44 anni, che passano in Sicilia dal 40,1% del 2008 (Italia 36,2%) al 52,6% del 2018 (Italia 51,4%). Non solo. Rispetto alla popolazione in età da lavoro la difficoltà a trovare un’occupazione, presente già nelle giovanissime, si perpetua e si accentua nel confronto con l’Italia, con differenze che sfiorano i 27 punti percentuali per le 25-34enni nel 2008 (32,9% in Sicilia e 59,7% per l’Italia), solo parzialmente smorzati nel 2018, quando la differenza tocca i 24 punti percentuali (29,0% per la Sicilia e 53,3% per l’Italia). Nel decennio le donne che cercano e non trovano lavoro sono passate da circa 103 mila a quasi 157 mila, con un incremento del 52,4%. La regione mostra, inoltre, un’aumentata propensione da parte delle ex-inattive a presentarsi sul mercato del lavoro: anche in questo caso una spiegazione può essere ritrovata nella necessità, con il perdurare della crisi economica e le difficoltà della componente maschile, di alleviare le peggiorate condizioni reddituali familiari. Le ex inattive crescono in Sicilia di oltre 10 mila unità, un incremento del 47%. Meno dinamico percentualmente (+26,3%) è invece l’aumento delle donne in cerca di occupazione ma senza precedenti esperienze lavorative, 14.700 unità. Il titolo di studio, rileva lo studio, “non garantisce il raggiungimento di una posizione lavorativa conforme alla qualifica raggiunta e che il trend di domanda insoddisfatta dell’ultimo decennio risulta in crescita per tutti i livelli di istruzione”.
(ANSA).