“Nascere non basta. Siamo infatti chiamati a “rinascere”, tutte le volte che se ne presenta la necessità“.
Questa famosa frase di Pablo Neruda vuole essere uno spunto per riflettere sul fatto che, nel corso della vita, sono diversi i momenti in cui risulta necessaria una “ripartenza”: la fine di una relazione di coppia o di amicizia, il trasferimento in un’altra città, il cambio di lavoro, un lutto, una particolare data simbolica sul calendario (vedi settembre e la ripresa post-vacanze, o gennaio con i suoi propositi di inizio anno…) o, piú semplicemente, la stanchezza di trovarsi in una situazione di malessere che si protrae da tempo e non fa essere felici.
Tutte queste vicissitudini che si possono presentare durante le propria esistenza rappresentano delle situazioni in cui bisogna “ricominciare”, ripartendo proprio dalla condizione in cui ci si trova ma, soprattutto, “da se stessi”.
Nuove direzioni a partire da “chi si è”
Determinati eventi e ricorrenze, ma anche e soprattutto le “crisi” con i loro momenti di difficoltà, sono da considerarsi delle importanti occasioni che, sebbene interrompano -spesso anche bruscamente- abitudini e consuetudini, servono comunque a scoprire “nuove direzioni” verso cui andare, partendo proprio da “chi si è”.
Ciò non sempre risulta però facile; gestire in maniera adeguata i problemi non è semplice, cosí come riuscire a fare quel lavoro di “introspezione” indispensabile per un'”autentica conoscenza di sé stessi”, ritenuta proprio il punto di partenza per poter riprendere il cammino interrotto dalle difficoltà, verso direzioni che rispecchino la propria vera identità e siano in sintonia con i propri desideri.
Farsi aiutare non è una vergogna
In queste fasi di “riavvio” è richiesta dunque una consapevolezza, ma anche e soprattutto un coraggio che non sempre si hanno; molto spesso da soli non si riesce a mettere in atto questo “lavoro di riorganizzazione delle priorità a partire dalle proprie esigenze”, ed è proprio a questo punto che una figura specializzata nell’ambito psicologico può rappresentare un punto di riferimento e di supporto.
Si avrá cosí la possibilità di farsi aiutare a “ripartire nel giusto modo, cominciando proprio da sé stessi”, prendendosi cura del proprio benessere affinché serenità ed equilibrio interiore possano essere i nuovi stati psicologici fondanti.
Prendersi cura delle proprie esigenze
“Ripartire da sé stessi” vuol dire innanzitutto riuscire a riconoscere le proprie necessità e dare ad esse priorità: prendersi cura di sé permette di “capire cosa realmente fa stare bene, nel rispetto di sé stessi ed anche degli altri”. Un simile atteggiamento, al contrario di quanto si possa pensare, si rivela di fatto lontano da un’ottica che potrebbe apparire egoistica in quanto, solo riuscendo a cogliere i propri bisogni ed agire per poterli soddisfare é possibile migliorare la propria qualità di vita, con vantaggi e successi anche in ambito sociale, nelle relazioni con gli altri.
È dunque importante che l’arresto forzato, grazie anche al supporto di professionisti specializzati, venga utilizzato in modo fruttuoso per imparare ad “attribuire il giusto valore a sé stessi e alle proprie esigenze”, senza rimanere bloccati in certe situazioni di difficoltà, o senza continuare a sacrificare sempre il proprio bene per compiacere gli altri.
Proprio a tal proposito, per superare certe condizioni di malessere e frustrazione, risulta fondamentale riuscire ad allontanarsi dai doveri, anche imparando a “dire di no” quando non è possibile soddisfare determinate richieste altrui o quando semplicemente non se ne ha voglia.
La scelta di volersi bene
“Volersi bene” diventa cosí una scelta, un modo consapevole e maturo di relazionarsi con sé stessi che non può non mettere in conto eventuali errori e fallimenti ma, insieme a ciò, anche e soprattutto la possibilità di “ricominciare” proprio a partire da essi, mostrando una grande considerazione per il raggiungimento di una condizione di benessere, grazie alla ricerca e/o alla creazione di tutte quelle occasioni che possono far stare meglio.
Trovare e mantenere un equilibrio dal punto di vista psicologico ed emotivo permette infatti di poter vivere al meglio le opportunità che si presentano e le situazioni che ci si ritrova ad affrontare.
La paura del cambiamento
Allo stesso tempo è chiaro come riprendere in mano le fila della propria vita e cercare di ripartire in seguito agli accadimenti prima descritti, comporta delle “paure” che bisogna mettere inevitabilmente in conto e considerare dunque “normali”.
Per un nuovo inizio ci vuole infatti soprattutto grande coraggio, perché bisogna abbandonare delle zone di confort che, anche se disfunzionali, rappresentavano comunque la sicurezza del noto, del consueto.
Spesso risulta molto più semplice procedere per forza di inerzia, rimanendo bloccati in situazioni di malessere ed ancorati a certe convinzioni che però si rivelano illusorie e soprattutto paralizzanti; insieme alle incertezze nei confronti di ciò che ancora non si conosce ed al timore di un fallimento, tentano infatti di bloccare quel “cambiamento” che risulta invece di vitale importanza proprio perché permette di fare spazio a nuove esperienze, rappresentando l’inizio di un nuovo percorso verso il miglioramento.
Ricominciare: non solo possibile, ma “doveroso”
Nel corso della vita di ognuno di noi è dunque inevitabile che si presentino momenti di difficoltà e di crisi. Il disorientamento causato dell’inadeguatezza degli schemi consueti di comportamento e la necessità di sostituirli con altri maggiormente adatti e funzionali, creano uno stato di sofferenza dovuto alla rottura dell’equilibrio precedentemente acquisito che, se saputo gestire nel giusto modo, può rappresentare però un punto di svolta decisivo verso un nuovo assetto migliore e piú adeguato.
Tutto dipende dallo “spirito” con cui ciò viene affrontato: si può rimanere immobilizzati in una condizione deleteria ed improduttiva di stallo, o reagire partendo dalla consapevolezza di avere un problema e dalla possibilitá di chiedere aiuto -se necessario-,trasformando cosí le criticità in opportunità di conoscenza personale e di crescita, assecondando la speranza latente di cambiamento e di rinascita intrinsecamente contenute in ogni momento di difficoltà.
Ecco che allora, in tutti questi casi, “ricominciare” non solo è possibile ma anche e soprattutto “doveroso” se ci si vuole bene, riconoscendo l’importanza di potersi dedicare (sempre ed in qualsiasi momento) ad un percorso di crescita e maturazione personale, indispensabile per il raggiungimento ed il mantenimento delle proprie condizioni di benessere.
[Pamela Cantarella è una Psicologa Clinica iscritta all’Ordine Regione Sicilia (n.11259-A), in formazione presso Scuola di Psicoterapia ad orientamento Sistemico-Relazionale]