Nonostante siano stati fatti dei passi in avanti nel riconoscere l’importanza della figura di psicologi e psicoterapeuti, e sempre piú persone vedano la terapia come un’opportunità per poter stare meglio ed accrescere il proprio benessere psicologico,lo stigma sulla salute mentale non è purtroppo ancora del tutto scomparso, tanto che permangono dei pregiudizi che fanno esitare, ancora oggi, a rivolgersi ad un professionista del settore.
“Lo Psicologo è il medico dei matti!”
Queste “resistenze” dipendono da diversi fattori, primo fra tutti l’idea che ad andare dallo psicologo debba essere soltanto chi ha seri problemi mentali (i cosiddetti “matti”); il timore di essere “etichettati” come tali fa desistere dal prendere in considerazione la possibilità di usufruire di un supporto in tale ambito.
Benessere Psicologico, al di là dell’assenza disturbi mentali
In realtà, negli ultimi anni, il concetto di Salute Mentale è andato “oltre” la mera assenza di malattie, estendendosi ad un concetto di Benessere Psicologico col quale si intende uno “stato di equilibrio psicologico ed emotivo” tale da mantenere una soddisfacente qualità di vita.
Non sono, infatti, solo le patologie vere e proprie a causare malessere, ma anche eventi traumatici o situazioni di disagio specifiche e problemi contingenti, così come un’inadeguata gestione dello stress, una carente padronanza emotiva, ed una vita relazionale insoddisfacente.
Promozione della Salute e Qualità di vita
Ecco che allora il supporto psicologico, in quest’ottica piú ampia, punta alla “promozione della salute” e ad un “miglioramento della qualità di vita”, intese come mantenimento, ripristino o potenziamento delle risorse di un soggetto, per favorire una risposta adattiva sia alle esigenze interne che alle richieste dell’ambiente fisico, sociale e relazionale circostante
Difficoltà a riconoscere il bisogno di aiuto
Credendo quindi che i propri problemi “non siano abbastanza gravi” per meritare una terapia, molti soggetti non si rendono conto di avere in realtà bisogno di aiuto, minimizzando la propria sofferenza o credendo che possa passare da sola.
Ciò può essere dovuto anche ad una scarsa consapevolezza emotiva che non consente di riconoscere l’impatto reale delle proprie emozioni sulla vita quotidiana, portando ad ignorare segnali di stress, ansia o depressione.
Paura di affrontare il dolore
Un’altra resistenza ad intraprendere una psicoterapia è data dal timore di dover affrontare i propri “nodi emotivi”, e dover rivivere esperienze dolorose.
Parlare dei propri problemi può far emergere emozioni difficili o vecchie problematiche sepolte, e non tutti sono disposti a confrontarsi con il proprio mondo emotivo e con i traumi del passato, preferendo evitare questo disagio anche se ció significa persistere nella condizione di malessere.
Timore del cambiamento
Affrontare le proprie problematiche emotive richiede “coraggio” e la “disponibilità a mettersi in discussione”, e per alcuni, il cambiamento è percepito come una minaccia all’identità o all’equilibrio attuale, anche se insoddisfacente.
Spesso è preferibile sopportare la sofferenza di un sintomo psicologico o di una situazione relazionale complicata, piuttosto che operare una mossa di autocoscienza la quale comporterebbe mettere in discussione il proprio punto di vista sulle cose e sulle relazioni.
Questa resistenza al cambiamento continua spesso ad avvertirsi anche a terapia avviata, quando piú o meno consapevolmente si finisce per boicottare la direzione di lavoro intrapresa.
Scetticismo verso la terapia
Non tutti credono che una psicoterapia possa realmente funzionare, sia a causa di una mancanza generale di fiducia nei confronti del lavoro di psicologi e psicoterapeuti, che a causa di eventuali esperienze negative con gli stessi in passato.
Probabilmente anche per una cattiva conoscenza di cosa sia in realtà una psicoterapia. Conoscere dunque come funziona un percorso psicologico, condividendo i propri dubbi direttamente con i professionisti del settore in fase di consulenza iniziale, può favorire una maggiore apertura ed una valorizzare del processo terapeutico come opportunità di cambiamento profondo e di miglioramento della propria condizione psicologica.
Superare le resistenze, riscoprendo il valore del “chiedere aiuto”
La diffusione di una corretta conoscenza sul ruolo di psicologi e psicoterapeuti, una sempre maggiore normalizzazione della terapia da considerare un valido aiuto “per tutti” (non solo per chi ha disturbi gravi) affinché poter superare vecchi stereotipi, può sicuramente contribuire ad un cambio di prospettiva.
..E cambiare prospettiva significa innanzitutto cominciare dal prendersi cura del proprio benessere psicologico al pari di quello fisico, in quanto “Non c’è salute senza salute mentale!”.
[La dott.ssa Pamela Cantarella è una Psicologa Clinica iscritta all’Ordine Regione Sicilia (n.11259-A), in formazione presso Scuola di Psicoterapia ad orientamento Sistemico-Relazionale]