PALERMO – Tra due giorni la Regione si troverà senza il proprio Avvocato generale. Romeo Palma, uno dei due dirigenti generali “esterni”, da sabato rientrerà infatti nei ranghi della magistratura. Norme alla mano, infatti, il Consiglio di presidenza della Corte dei conti, organo di autogoverno della magistratura contabile, ha richiamato il burocrate. La motivazione ufficiale è legata alla attuale carenza d’organico nella magistratura contabile.
“Giudico ottima la mia esperienza alla Regione – dice Palma a Livesicilia – e un arricchimento professionale. Devo anche dire, però, che spesso ho avuto tutto il sistema contro. Del resto, quando una persona fa il proprio mestiere non guardando in faccia nessuno e rompendo certi equilibri, rischia di provocare malumori, e questo lo so bene”. Pressioni e malumori, insomma, che sarebbero giunti “da soggetti interessati dai nostri interventi. Politici o burocrati? Io ho lavorato con i governatori Cuffaro, Lombardo e Crocetta, ma non mi riferisco a loro. Nessuno dei tre mi ha mai compulsato anche perché forse erano consapevoli che questo non avrebbe ottenuto alcun risultato. Per il resto – conclude – ho sempre scelto di non apparire e di fare semplicemente il mio lavoro”.
E Palma già oggi si è recato a Napoli dove tornerà a svolgere il ruolo di giudice contabile. E così, parte anche la corsa per la successione. Il ruolo, del resto, è tra quelli più ambiti e prestigiosi dell’amministrazione regionale. L’addio di Palma, però, arriva in piena sessione di Finanziaria, quando sarà importantissimo l’apporto dell’Ufficio legislativo e legale fino a oggi guidato dal dirigente. Che comunque fino a sabato, giorno della scadenza del contratto, sarà a tutti gli effetti “in carica”.
E così, gli incroci tra magistratura contabile e politica innescano veri e propri valzer di poltrone. La vicenda di Romeo Palma, infatti, si aggiunge a quella del dirigente generale del dipartimento della Programmazione sanitaria Ignazio Tozzo, eletto dall’Ars componente della Sezione di controllo della Corte dei conti dove, quasi certamente, si occuperà, anche per ragioni di opportunità, non di Regione ma di enti locali. La procedura, in questo caso, non è brevissima. E la designazione dell’Ars dovrà concludersi con una nomina del Presidente della Repubblica. Ma tutto potrebbe concludersi prima dell’estate, liberando così un altro ruolo delicatissimo nell’assessorato alla Salute. Ancor più delicato visto che proprio da quel dipartimento passeranno le procedure relative agli ormai imminenti concorsi nella Sanità siciliana.
Due posizione apicali e delicatissime, dicevamo. Alle quali se ne aggiunge un’altra: il pensionamento di Salvatore Sammartano, nominato poi a capo del Fondo Pensioni, obbligherà il governo a scegliere un nuovo ragioniere generale, visto che attualmente il ruolo è ricoperto ad interim da Giovanni Bologna, già a capo dell’altro complicatissimo dipartimento delle Finanze. E ancora, a luglio scadrà anche il contratto di Giuseppe Morale, a capo delle Autonomie locali. Altro dipartimento-chiave, in vista delle ormai vicinissime elezioni.