CATANIA – Un consiglio straordinario sulle Partecipate- in attesa che arrivi il Piano di riordino che, secondo l’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando, dovrebbe arrivare entro il prossimo mese. È quanto hanno ottenuto gli esponenti dell’opposizione – Grande Catania, Area Popolare e Forza Italia – che, stamattina in conferenza stampa, hanno analizzato la situazione delle aziende collegate direttamente al Comune di Catania. Si terrà, dunque, il prossimo 5 marzo l’assemblea cittadina dedicata all’argomento che, tra bandi anomali e mancati contratti di servizio, sta tenendo banco a Palazzo e sui giornali.
Di cui gli esponenti della minoranza in Consiglio hanno anticipato alcune questioni che, hanno detto, saranno raccolte in un documento che verrà sottoposto all’aula. A cominciare dall’”assenza di trasparenza” nella gestione, passando per la scelta da parte dei vertici di alcune società, di affidare onerosi incarichi a esterni anziché utilizzare il personale interno, arrivando fino all’ultimo “scandalo” sul bando per la ricerca di un addetto stampa per l’Amt.
“Arriviamo a parlare di partecipate dopo due anni di disastri da parte di questa amministrazione – ha affermato il capogruppo di Area Popolare, Manlio Messina. In questo tempo, abbiamo pensato di dare il tempo alla giunta Bianco per capire quale percorso intendessero seguire. Dopo due anni abbiamo l’impressione che, come per le altre cose importanti, si navighi a vista e che c’è un’amministrazione che non ha idea”.
La preoccupazione è la ricaduta che la situazione delle aziende partecipate possa avere sulle casse comunali e sulla tenuta dell’Ente che, in questo momento, è vincolato dal piano di rientro che pesa sui cittadini in termini di tasse più alte e servizi ridotti. Per questo chiedono un’unica governance per le aziende partecipate. Per risparmiare e per evitare la “spartizione” delle poltrone che, da che mondo è mondo, caratterizza il conferimento di questo tipo di incarichi.
“Il problema credo risieda nella mentalità strana dell’amministrazione – aggiunge Vincenzo Parisi di Grande Catania – che non ha capito che le nostre sono idee che vogliamo mettere a disposizione della città e dando alternative. Chi si innamora delle proprie idee, come questa amministrazione che lo ha dimostrato più volte, non va bene. Le soluzioni ci sono. Come per l’addetto stampa dell’Amt: abbiamo un giornalista – redattore capo e titolare di alta professionalità – al momento “relegato” a fare altro. Si potrebbe utilizzare lui”. Argomento, quello relativo ai giornalisti che lavorano per l’Ente, che l’opposizione chiederà di comprendere meglio con un’interrogazione ad hoc.