TRAPANI – Tra incubi e speranze. L’incubo di ripartire dalla polvere, la speranza di ritrovarsi ancora una volta tra i cadetti. Clima di incertezza a Trapani a poco più di dieci giorni dalla retrocessione in Lega Pro decretata dalla sconfitta al “Rigamonti” contro il Brescia. Il silenzio regna sovrano complici le vicende giudiziarie in cui si trova coinvolta la famiglia Morace. Ma, pur rimanendo sul piano delle mere indiscrezioni, l’intenzione di andare avanti con il progetto Trapani ci sarebbe tutta. E allora ecco aprirsi un piccolo spiraglio legato alla possibilità di un ripescaggio in serie B. Una possibilità schiusa dalle difficoltà societarie della Ternana, alle prese con una delicata conclusione dell’epoca Longarini: il patron rossoverde ha chiarito di voler abbandonare il timone al termine della stagione e rimane dunque il punto interrogativo su chi potrà garantire la fidejussione da presentare entro il 15 giugno, necessaria per l’iscrizione.
Al di là delle chances di ripescaggio, tutte da verificare e sulle quali si potrà eventualmente avere un quadro chiaro quando il novero delle 22 partecipanti al prossimo torneo cadetto sarà completo, comincia a essere tempo di guardare al futuro. Evidentemente, ancora da scrivere. A cominciare dal ruolo dell’allenatore. Rimane improbabile una permanenza di Alessandro Calori sulla panchina granata. Improbabile, non impossibile. L’ottimo rapporto instauratosi con la proprietà e con la piazza, infatti, potrebbe indurre il tecnico aretino a valutare anche un’eventuale conferma in Lega Pro. Ma solo a una condizione: quella di dare vita a una rosa competitiva in grado di puntare, sin da subito, al ritorno in serie B. Legato alle intenzioni del club anche il destino del direttore sportivo Fabrizio Salvatori, arrivato insieme a Calori dopo il doppio benservito presentato alla coppia Cosmi-Sensibile.
Altro nodo da affrontare è quello della rosa. Tanti i giocatori approdati in prestito nella città falcata, quindi già in procinto di tornare ai club di appartenenza. Da considerare, quindi, soprattutto la situazione dei giocatori alle dipendenze della società di via Orlandini. Pressoché certa la cessione di Nicola Citro, il cui rapporto con la piazza si è andato via via sfaldando dopo l’ottima annata precedente che aveva visto il Trapani arrivare a un passo dalla promozione in serie A. Verso l’addio ai colori granata anche Barillà, Fazio, Nizzetto e Coronado, a cui non mancherebbe mercato tra i cadetti. Insomma, a prescindere dall’esito, sta per cominciare una rivoluzione. Una pagina di storia, destinata a rimanere indelebile, sta per essere consegnata definitivamente agli archivi. E’ già tempo di pensare al domani: il primo obiettivo da raggiungere è quello di non sprecare il potenziale di una città che col calcio è tornata a sognare e a vedere la luce.