Dybala: "Non valgo così tanto | Sono pronto anche a restare" - Live Sicilia

Dybala: “Non valgo così tanto | Sono pronto anche a restare”

L'attaccante argentino si confessa a SportWeek, e sul suo brillante avvio di stagione svela un retroscena: "Dovevo riscattare la prima stagione, ho scommesso tanti caffè e me li sto godendo, uno per uno".

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PALERMO – Con la solita umiltà che lo contraddistingue, ma con altrettanta voglia di spaccare il mondo, Paulo Dybala ha concesso una lunga e interessante intervista per il settimanale SportWeek, in uscita ogni sabato insieme alla Gazzetta dello Sport. L’attaccante argentino, dopo aver ricordato i propri esordi da calciatore e la vita non proprio agiata nel proprio Paese, ha parlato anche dei suoi primi momenti di vita palermitana, sottolineando di non aspettarsi un clima così caldo: “Il primo pensiero quando sono arrivato: ‘Madonna mia, che caldo c’è qua?’ – ha esordito La Joya rosanero nell’intervista – . Era estate e non si respirava. In Argentina non è mai così. Quando poi mi hanno portato a Mondello e ho visto il mare a 10 metri dal mio albergo, mi sono detto: questo è il paradiso. E’ incredibile: a metà novembre c’è gente che fa il bagno e altra che gira in giacca, cravatta e sciarpa. Anche a me piace nuotare, ma non vado mai troppo al largo perché ho paura. A Palermo si mangia alla grande e le persone sono troppo gentili”.

Inevitabilmente, con Dybala si è parlato anche del futuro, e lui in prima persona non esclude che il rosa e il nero possano essere i suoi colori anche dopo la fine di questa stagione, iniziata alla grande con cinque gol e innumerevoli giocate d’alta scuola: “In questo momento 42 milioni è una cifra bugiarda per il mio cartellino. Non sono molti i giocatori che valgono tanto e io oggi sicuramente non sono tra questi. Ma il presidente mi vuole bene e poi, si sa, quando gli mettono un microfono davanti alla bocca a lui piace parlare. E se le cose girano nel verso giusto, come in questo momento, anche di più. Cosa ci farei con questa cifra? Mi comprerei il mondo. Il contratto scade nel 2016 e non avrei problemi a restare. Però dobbiamo essere contenti in due. Qual’è la frase che mi dice più spesso Zamparini quando mi incontra? Firma il contratto Paulo! (ride)”.

Non mancano i riferimenti anche al suo triplo passaporto, visto che oltre alla nazionalità argentina Dybala potrebbe prendere anche quella italiana, con tanto di discussione fresca fresca sul suo possibile esordio nella nostra Nazionale, ma anche quella polacca. Ed è lo stesso Paulo a spiegare le sue origini multietniche durante l’intervista: “Mio nonno Boleslaw era di un paesino vicino a Cracovia. Scappò dalla Polonia durante la Seconda guerra mondiale. E’ morto che io avevo 4 anni. Vorrei andare a vedere dove è nato, ma avrei bisogno dell’aiuto di qualcuno che parla polacco. Mia nonna materna invece è della provincia di Napoli. Sono fidanzato con un’argentina. Dovrebbe venire a Palermo proprio in questi giorni. Mia madre ha già conosciuto la mia ragazza. E’ un po’ gelosa, ma non succederà niente”.

Dybala, complice anche la giovanissima età, non aveva iniziato benissimo la sua esperienza a Palermo, con tre soli gol nella stagione del debutto nella massima serie. Ed è lui stesso a far capire di essere tanto dispiaciuto per non aver dato il suo contributo per evitare la retrocessione, quanto felice per essersi tolto più di un sassolino dalle scarpe in questo avvio di campionato: “So che all’inizio si aspettavano di più da me – dichiara Paulo – , ma è stato complicato adattarmi al vostro calcio. Rispetto a quello argentino e alla sua serie B, qui il gioco è molto più veloce, fisico e tattico. Pure gli arbitri sono differenti. Diciamo che fino all’anno scorso era difficile che mi offrissero un caffè. Dall’inizio di questo campionato due o tre gratis li ho bevuti”. E chissà quanto caffè dovrà ancora bere, il buon Dybala, da qui alla fine della stagione. E magari anche nella prossima…


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