E Ganci prende voti| da dietro le sbarre - Live Sicilia

E Ganci prende voti| da dietro le sbarre

Centoquarantasette voti sono pochi per una persona che aspira a sedere a Palazzo delle Aquile. Ma il candidato in questione, Vincenzo Ganci (nella foto), è da quasi tre settimane in carcere per mafia.
Palermo 2012. Il caso
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Centoquarantasette voti. Veramente pochi per un candidato al consiglio comunale di Palermo, ma un’enormità se si pensa che il candidato in questione è, da quasi tre settimane, in carcere per mafia. Parliamo di Vincenzo Ganci, arrestato il 17 aprile con l’accusa di essere il candidato di Cosa Nostra a Sala delle Lapidi.

Nonostante i tentativi della sua lista, Amo Palermo, di buttarlo fuori, per legge solo lui poteva scegliere di non presentarsi e, sebbene in un primo momento sembrava che il suo legale avesse avanzato una richiesta in tal senso, alla fine il suo nome è rimasto nella lista collegata a Marianna Caronia.

Ganci, consigliere di quartiere uscente della Terza circoscrizione che proprio a Borgo Ulivia aveva la sua segreteria e il suo “zoccolo duro”, alla fine è riuscito comunque a racimolare qualcosa. Centoquarantasette preferenze, abbiamo detto, che assumono un peso assai significativo: la notizia del suo arresto, così come dell’accusa, aveva avuto ampia risonanza su media quindi è difficile che in tanti non lo sapessero.

Ma la sua performance elettorale potrebbe ancora migliorare: mancano ancora 64 sezioni all’appello. Chissà che non spunti qualche altro voto.


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