È andato via per provare una nuova scommessa. Quella di direttore generale del “Gemelli”. Maurizio Guizzardi, però, ha abbandonato un dipartimento importante, centrale, quello della Pianificazione strategica dell’assessorato Sanità. Un ramo dell’amministrazione che non può essere lasciato a lungo “scoperto”.
Ecco, quindi, che pochi minuti dopo l’addio del manager bolognese, è partito il “toto-sostituto”. E la rosa non sarebbe così ampia, visto che quel ruolo impone competenze di alto livello, una grande esperienza, una conoscenza approfondita del sistema sanitario siciliano.
Così, le strade sono due. La prima porterebbe a ricorrere a un nuovo “top manager”, replicando l’esperienza-Guizzardi, appunto. E sarebbe questa l’alternativa preferita dall’assessore Massimo Russo. Un manager al di fuori “delle cose siciliane”, insomma, che possa proseguire quel processo di “rivoluzione” annunciato e inseguito dall’ex magistrato. Ma in questo caso, si è fermi all’identikit, visto che, comunque, l’addio di Guizzardi è stato fulmineo e ha in parte sorpreso l’esecutivo regionale.
L’altra strada, come detto, porta a una risorsa interna, o comunque più legata al sistema sanitario siciliano. E in questo caso, gira già qualche nome. Un trio, in particolare, sembrerebbe in prima fila. Uno dei nomi maggiormente quotati, infatti, è quello di Salvatore Sammartano, attualmente dirigente del servizio 5 “Economico finanziario” dell’assessorato alla Sanità. Nel suo curriculum, spiccano ruoli di prestigio all’interno degli uffici di staff degli assessori regionali, è stato presidente dell’Apit di Palermo e componente del Cda della società partecipata della Regione Beni Culturali spa.
Altro nome forte è quello di Francesco Poli. Si tratterebbe, in questo caso, della scelta di uno dei “fedelissimi” di Lombardo (e ancor di più di Giovanni Pistorio). Già manager dell’ospedale Cannizzaro di Catania, Poli è stato recentemente nominato commissario dell’Asp di Messina. A chiudere la “terna” dei papabili è Paolo Cantaro. Attuale dirigente generale dell’Asp di Caltanissetta, Cantaro, 62 anni, ha svolto la maggior parte della propria carriera come direttore sanitario dell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania.
Oltre a questi, ovviamente, potrebbe saltare fuori un nome a sorpresa. Quel posto di dirigente generale, infatti, sembra molto appetito dalla politica. Una considerazione che potrebbe spingere Raffaele Lombardo a sfruttare strategicamente la situazione, per avvicinare a sé Grande Sud di Micciché, in un’ottica di progressivo rientro nel governo regionale.
Una possibilità in qualche modo paventata anche dai sindacati: “Ci auguriamo – ha detto infatti Renato Costa, segretario della Funzione pubblica medici Cgil Sicilia – che, nella scelta del dirigente generale di un dipartimento così importante, non prevalga il criterio dell’appartenenza politica. Purtroppo, siamo convinti che accadrà proprio questo. L’assessorato, invece, dovrebbe agire diversamente: prima delineando le linee, il progetto dell’amministrazione, poi operare selezioni attraverso valutazioni puramente meritocratiche. A quel punto – aggiunge Costa – se c’è anche una vicinanza di quel dirigente a qualche partito, non sarà un elemento influente”. Al di là dei nomi, però, Costa precisa: “Nonostante l’esperienza di Guizzardi si possa considerare tutto sommato positiva, mi auguro che la Regione stavolta opti per una soluzione interna. Non c’è bisogno di cercare fuori, nell’amministrazione esistono già dirigenti in grado di svolgere bene questo delicato ruolo. Anche perché – conclude il sindacalista – più che competenze generiche, sarà importante trovare un dirigente che conosca al meglio il sistema sanitario siciliano”.