Matteo Graziano, al telefono, non appare esattamente contento. Le dimissioni del vicesindaco sparigliano un bel po’ di cose. E costringono il coordinatore provinciale del Pid a dissotterrare (con democristiana moderazione) l’ascia di guerra che almeno lui avrebbe lasciato giacere e raffreddare, in attesa di lune più propizie. “L’iniziativa di Marianna? Non ho nulla da commentare – dice Graziano a Livesicilia -. Certo, con me non ne ha parlato. Avremmo preferito una conclusione differente. Vede, in altri tempi le avrei detto che siamo pronti a ritirarci dalla maggioranza. Ora è più complicato, siamo alla fine di un’esperienza. Cammarata non è il futuro di Palermo. E non vogliamo buttare tutto per aria a pochi mesi dalla scadenza naturale del mandato. Aspettiamo. Il nostro legame col Pdl è strategico non si discute. Questo è sicuro”.
Insomma, la vulcanica Caronia ha giocato d’anticipo dopo le frizioni nei giorni scorsi proprio con Graziano che, in una intervista con Livesicilia, l’aveva di fatto sconfessata, nella sua disfida col sindaco. Si attende l’intervento di Saverio Romano per dipanare la confusa matassa. Il gioco non è facile: si tratta di prendere con grazia una cautelativa distanza dall’acqua (Cammarata), per non calarsi le brache. Senza gettarla via (non danneggiando il sodalizo al Comune). E senza, soprattutto, danneggiare il bambino (l’alleanza presente e ventura).