Va e viene da quel palchetto in un moto perpetuo. Da giorni, Cateno De Luca sta lì, a parlare. Parlare, parlare, parlare. Su tutto. Dei 4.700 emendamenti presentati alla manovra, centinaia e centinaia portano la sua firma. E su ogni articolo in discussione, lui prende la parola. Sfruttando ognuno dei dieci minuti che il regolamento gli consente di utilizzare per ogni singolo intervento. Tanto che stamattina, l’infaticabile deputato dell’Mpa transitato al gruppo misto dopo la rottura col movimento di Lombardo, è finito in infermeria. Ma lui tranquillizza i suoi: sto bene e vado avanti. E anche sulla quasi rissa che si è scatenata stamattina in Aula, guarda caso proprio con un suo intervento a fare da casus belli, minimizza: “I toni si sono un po’ accesi, ma nulla di particolare”. Al capogruppo del Pd, Antonello Cracolici, che lo ha criticato per gli interventi ostruzionistici, De Luca risponde: “Ho imparato da Cracolici quando era all’opposizione, non faccio altro che sfruttare le occasioni che mi concede il regolamento”.
De Luca va avanti col suo one man show e promette di intervenire su ognuno dei 120 articoli sopravvissuti alla mannaia della presidenza. Trentotto anni, trascorsi nelle giovanili della Dc, sindaco di Fiumedinisi, il parlamentare regionale aveva già avuto tempo fa i suoi cinque minuti di notorietà, nel 2007 quando per protesta si denudò in una conferenza stampa all’Ars, coprendosi dal basso ventre in giù con una bandiera della Regione. Ora torna alla ribalta, più agguerrito che mai. E nel giorno e mezzo che resta per approvare bilancio e finanziaria c’è da scommettere che sentiremo ancora a lungo la sua voce.