PALERMO- “L’amico Matteo Graziano non è più tra noi. La notizia mi è giunta di ritorno a Palermo, e al dolore per la scomparsa di un amico si aggiunge la consapevolezza che ci lascia una persona perbene, un profondo conoscitore delle cose della politica, un uomo con un grande senso delle istituzioni e con un grande amore per la Sicilia e per la sua famiglia. Negli ultimi anni, dopo una brillante carriera politica, lo avevamo voluto fortemente accanto a noi, nel nostro partito, consapevoli che i suoi consigli, il suo acume, la sua esperienza, la sua sensibilità politica erano una risorsa per noi dirigenti, per i giovani, per gli amministratori locali.
Con grande modestia e umilità ma anche con grande passione politica, Matteo, lui che era stato financo Presidente della Regione siciliana, aveva ripreso a sviluppare la sua azione di raccordo, con l`incarico di responsabile degli enti locali per il partito e di coordinatore provinciale. Incarichi che ha svolto con grande saggezza, con quello spirito di servizio e quella abnegazione che mancano a molti. Abbiamo sempre chiesto a lui consiglio e da lui ci sono sempre pervenute osservazioni di ampio respiro, inviti a considerare le questioni della politica da ogni possibile prospettiva, con quella lungimiranza e quella capacità di leggere le dinamiche politiche, economiche e sociali che non tutti hanno. Dall’amico Matteo abbiamo tutti imparato qualcosa. E non si tratta solo di insegnamenti, riflessioni e analisi politiche. Anche.
Sapevamo delle sue cattive condizioni di salute, ma a noi che chiedevamo informazioni rispondeva sempre in modo rassicurante, per non farci stare in pensiero. Ecco, la lezione che ci lascia Matteo Graziano attiene alla capacità di fare politica con quella sobrietà, quella eleganza, quell’amore per il prossimo e quella capacità di ascolto e quella attenzione agli ultimi che si possono insegnare in un unico modo: con l’esempio. Grazie Matteo. Ti giunga l`abbraccio mio e di tutti gli amici del partito. Ai suoi familiari le nostre più sincere condoglianze”. La nota di Saverio Romano.
La biografia
E’ morto Matteo Graziano, 72 anni, fu presidente della Regione siciliana dal maggio ’95 al giugno ’96 con l’appoggio del Ppi, ottenendo in aula 47 voti su 90. Per due legislature, dall’86 al ’96, fu deputato all’Assemblea regionale, eletto nelle liste della Dc. Diplomato geometra, impiegato dell’Amap di Palermo, Graziano fece parte anche dei governi Campione, con delega alla Presidenza, e della giunta Martino, col ruolo di assessore all’Ambiente. Finita l’esperienza alla presidenza della Regione, contraddistinta dallo scandalo Fukuoka in Giappone che portò all’arresto dell’assessore al Turismo Luciano Ordile per un viaggio in occasione delle Universiadi, Graziano provò a rientrare in Assemblea ma non venne rieletto.
Da qui in avanti tenta altri successi in politica ma senza successo. Dopo una breve parentesi in Forza Italia, aderisce a Rinnovamento Italiano, candidandosi, nel ’97, al consiglio comunale di Palermo, ma anche in questo caso senza esito. Passa dunque alla Margherita e nel 2001 prova a entrare in Senato, ma non ce la fa. Nello stesso anno, viene inserito da Leoluca Orlando, candidato alla Presidenza della Regione, nel listino, ma anche questa volta non viene eletto. Nel 2003, Graziano fu coinvolto nell’inchiesta della Corte dei Conti sull’utilizzo dei dai fondi riservati, ma la sua posizione fu prescritta, mentre altri due ex presidenti, Giuseppe Provenzano e Giuseppe Drago furono condannati a risarcire 103 e 123 mila euro. Nel 2009 lascia il Pd per l’Udc, ma due anni dopo confluisce nel Pid di Saverio Romano, che gli affida la guida della segreteria provinciale di Palermo. “Esprimo, anche a nome del gruppo Pd all’Ars, il cordoglio per la sua scomparsa”, dice Baldo Gucciardi, presidente del gruppo dei democratici. “Le sua qualità personali e politiche espresse da dirigente di partito e da presidente della Regione – aggiunge Gucciardi – hanno dato un importante contributo alla nostra Regione”.
(Fonte ANSA)